Duemilalibri ed esordienti: “Noi quattro nel mondo”, di Francesca Cerutti

Dal crowdfunding alla presentazione al festival letterario Duemilalibri di Gallarate, "Noi quattro nel mondo" ha una curiosa vicenda editoriale. Ne abbiamo parlato con l'autrice, Francesca Cerutti

Francesca Cerutti a Duemilalibri

Al festival letterario di Gallarate, Duemilalibri, c’è anche spazio per gli autori esordienti del territorio. È il caso di Francesca Cerutti, classe 1997, che a breve vedrà realizzarsi il sogno di sfogliare le pagine del suo romanzo, Noi quattro nel mondo,presentato al pubblico della fiera venerdì 29 novembre, a Palazzo Borghi. Dopo il diploma al liceo linguistico “Daniele Crespi” di Busto Arsizio, Francesca si è laureata in Lingue all’università Cattolica e ora frequenta la Civica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli” di Milano, traducendo dal russo, dall’inglese e dal francese: una vita in bilico tra la realtà e la finzione narrativa.

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Francesca Cerutti presenta “Noi quattro nel mondo” a Duemilalibri 4 di 4

Nell’opera, ambientata a Parigi, si incrociano le esistenze di quattro ragazzi (lo scrittore affermato Kévin, la bibliotecaria Lylie, Éric – giovane transgender fuggito dalla provincia – ed Océane, aspirante scrittrice paralizzata dal “blocco dello scrittore”): il loro incontro permetterà in qualche modo di salvare le proprie esistenze e sanare le proprie ferite, insegnando loro che non si è mai completamente soli a questo mondo. Noi quattro nel mondo parla di come non solo il dolore segni profondamente le esistenze, ma anche e soprattutto lo faccia l’amore.

 

Com’è nato Noi quattro nel mondo?

«Un po’ per caso, in realtà, nell’estate del mio primo anno universitario. Quindi tre anni fa. Ci è voluto un anno per scriverlo e un anno per apportare delle correzioni, per sistemando eventuali errori nella trama. L’ho mandato ai grandi gruppi editoriali grossi che – si sa – non danno molto spazio agli autori esordienti; poi ho scoperto una piccola casa editrice milanese, Bookabook, che ha creduto in me. La primavera scorsa Bookabook ha dato il via al crowdfounding, conclusosi a giugno, per dare l’avvio alla stampa, che avverrà a inizio 2020. Adesso sto aspettando che mi arrivi la prima copia».

Sei stata contattata dall’assessore Palazzi per partecipare a Duemilalibri? Come è successo?

«In realtà è successo per caso, in primavera. L’assessore alla Cultura Massimo Palazzi aveva già in mente di introdurre come novità a Duemilalibri gli incontri con i giovani autori gallaratesi, da affiancare ai “big”. Questa scelta ha valorizzato me e gli altri nomi del territorio. In quel periodo si era sparsa la voce del mio romanzo d’esordio e del crowdfounding, e la moglie dell’assessore è venuta a sapere del mio caso, così poi sono stata contattata da Palazzi».

Duemilalibri è stata la prima fiera letteraria?

«Diciamo di sì, anche se avevo già “presentato” Noi quattro nel mondo alla festa di fine anno della mia scuola di traduttori. Devo dire che a giugno, rispetto a ieri pomeriggio, quando c’è stato l’incontro per Duemilalibri, ero molto più agitata; invece ieri sapevo già a cosa sarei andata incontro. La sala era piena, c’erano molte persone in piedi: direi che è andata benissimo, sono molto contenta».

Noi quattro nel mondo è il tuo “primo” romanzo?

«Ufficialmente sì, anche se in realtà invento e scrivo storie da quando sono piccola. Qualche anno fa avevo provato a lanciarmi nel self-publishing per promuovere un romanzo scritto all’età di sedici anni, ma poi mi hanno consigliato di lasciar perdere il mondo dell’autopubblicazione, “pericoloso” e malvisto dalle case editrici. In più il sito non era sicuro, quindi ho anche tolto il pdf. Ora come ora non intendo rimetterci mano per pubblicarlo, anche perché troverei molte cose che non mi piacciono o da modificare. Preferisco lasciarlo così com’è, un romanzo scritto in gioventù».

Oltre alla scrittura prettamente narrativa e alla traduzione ti cimenti anche in quella giornalistica.

«Sì, scrivo su “Frammenti”, una rivista di approfondimento culturale: mi occupo di cinema, arte e letteratura. La scrittura giornalistica, quella narrativa e la traduzione sono tre attività che si richiamano, ma rimangono ben distinte tra di loro. Se mi dovessero chiedere di scegliere proprio non saprei che fare: quando invento racconti o romanzi posso dare sfogo alla mia creatività, mentre quando traduco a scuola mi soddisfa il saper rientrare in certi parametri o confini decisi dall’autore. Tutte e tre sono parte di me».

 

In occasione del Black Friday, fino alla mezzanotte di domenica 1 dicembre, il libro Noi quattro nel mondo sarà scontato del 25%. Per chi fosse interessato all’acquisto, il codice promozionale da inserire al momento del check-out è GREEN: https://bookabook.it/libri/quattro-nel-mondo/

Inoltre, per ogni ordine l’editore devolve un euro a Treedom per piantare nuovi alberi: un’opera di bene anche per il pianeta.

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 30 Novembre 2019
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