L’allarme sul maniaco (inesistente) segnalato a Gallarate

Compare in post sui social e messaggi whatsapp, ma non c'è nessun riscontro reale. E anche dai dettagli emergono alcune incongruenze

whatsapp generiche

Stazione, scuole medie di Cedrate, ma anche Cascinetta. È il misterioso maniaco “avvistato” un po’ ovunque a Gallarate, nelle ultime ore, a suon di messaggi Whatsapp (testuali, vocali, con immagini jpg), per tacere di Facebook.

Per alcuni è molesta donne, per altri ragazzine, per altri ragazzini. In un post girato in formato immagine (forse il più condiviso) il maniaco sta seguendo una dodicenne intorno alle scuole medie di Cedrate. Per un messaggio audio registrato da una donna invece il maniaco “opererebbe” tra la zona stazione e il quartiere di Cascinetta, che a dire il vero non è vicinissimo. In altri casi viene considerato attivo in zona stazione. In alcuni casi il pedofilo non solo molesterebbe ma “prenderebbe” (nel senso di rapire?) i ragazzini.

Cosa c’è di vero? Nulla, pare.
Polizia e Carabinieri di Gallarate non hanno segnalazioni specifiche, nonostante in alcuni post si parli di segnalazioni già fatte alle forze dell’ordine. Tantomeno c’è un identikit del presunto maniaco, descritto dai messaggi che circolano come giovane di 25-30 anni, a volte “straniero”, a volte “di colore”.

Insomma, una “catena di Sant’Antonio” che genera paura diffusa. Certo, non sono mancati i casi di molestie in zona stazione, in un passato recente, come del resto ce ne sono sempre stati. Solo qualche mese fa ci si era messa anche una società sportiva di Besnate, a diffondere un allarme (falso, ma pieno di dettagli che lo rendevano credibile) su un pedofilo che rapiva bambini nel paese vicino a Gallarate.
Come elemento positivo, va comunque notato che – anche in questo caso – ci sono genitori e altre persone che hanno chiesto chiarimenti prima di diffondere.

Le cronache, poi, ci dicono che i pedofili, più spesso, sono tra le mura di casa o in contesti conosciuti. Genitori, nonni o zii, come anche in casi emersi di recente, anche a Gallarate.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Novembre 2019
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