Lavori in casa ma paga Castellanza Servizi, arrestato il direttore della municipalizzata

Avrebbe fatto eseguire lavori in casa di un familiare con costi a carico della società del Comune di Castellanza. Indagata anche una dipendente della farmacia e un imprenditore di Legnano

Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese, hanno arrestato Paolo Ramolini, il direttore generale di Castellanza Servizi e Patrimonio, società municipalizzata del Comune di Castellanza.

L’indagine è partita qualche mese fa dalla Procura di Busto Arsizio che aveva eseguito una serie di perquisizioni nella sede mentre qualche settimana prima si era dimesso l’amministratore unico della società, Carlo Veronelli, che però non fa parte dell’inchiesta.

I militari dell’Arma hanno notificato all’indagato l’ordinanza applicativa della misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Busto Arsizio.

L’uomo dovrà rispondere dei reati di peculato e truffa aggravata ai danni di ente pubblico poiché, rivestendo la qualità di incaricato di pubblico servizio, aveva fatto realizzare lavori presso l’immobile di proprietà di un familiare, con costi a carico della municipalizzata (oltre 13 mila euro).

L’indagine Windows

La misura cautelare scaturisce da un’indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese in collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, nonché con la collaborazione della Compagnia della Guardia di Finanza di Saronno. L’indagine, denominata “Windows” ed originata dalla denuncia di una dipendente della municipalizzata, è durata circa tre mesi – da aprile a giugno dell’anno in corso – ed ha consentito di far luce sull’illecita gestione della società “C.S.P.”, attiva – come da statuto – “nell’esercizio dei servizi pubblici locali e/o d’interesse generale”, dai servizi farmaceutici a quelli cimiteriali, dalla gestione e manutenzione di centri sportivi, alla gestione del patrimonio immobiliare e delle mense scolastiche.
In particolare si è riscontrato che il Direttore Generale della società, rivestendo la qualità di incaricato di pubblico servizio, aveva fatto realizzare lavori presso l’immobile di proprietà della figlia, con costi a carico della municipalizzata (per oltre 13 mila euro) ed infine aveva validato orari lavorativi non corrispondenti al vero di una delle sue dipendenti, la direttrice della farmacia comunale di Castellanza.

Gli altri indagati

Nell’operazione risultano inoltre indagati per truffa aggravata in concorso la titolare della farmacia, una 42enne di Castellanza, accusata di aver indebitamente percepito una retribuzione per oltre 50 ore lavorative mai prestate (poiché assente all’estero o in altra provincia insieme al Direttore Generale); per concorso in peculato un imprenditore 61enne, titolare di una ditta di infissi di Legnano, che emetteva alcune fatture apparentemente riguardanti i lavori di manutenzione relativi ad immobili di proprietà della C.S.P., ma in realtà relativi ai serramenti installati presso l’abitazione della figlia del Direttore Generale della municipalizzata.

AGGIORNAMENTO DEL 5 MAGGIO 2020

Ramolini assolto per il peculato e condannato per truffa ai danni dello Stato

 

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Pubblicato il 06 Novembre 2019
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da carlo196

    L’unico deterrente in questi casi è far pagare almeno il doppio di quanto costato alla pubblica amministrazione il colpevole. Il carcere non serve a niente, visto che quasi nessuno ci va, mentre il “toccare” il portafoglio sarebbe una efficace soluzione.

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