Processo Piazza Pulita, svelato il nome dell’autore del dossier su Amga

Il processo agli ex-amministratori legnanesi entra nel vivo con l'esame del primo teste che ha rivelato l'autore del dossier dal quale è partita l'indagine che ha azzerato la giunta Fratus

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Il processo sulle nomine pilotate nel Comune di Legnano e nelle sue società partecipate è entrato nel vivo questo pomeriggio con l’audizione del primo teste Michele Martino, maresciallo del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano che ha seguito in toto l’indagine del sostituto procuratore Nadia Calcaterra denominata “Piazza pulita”.

Come accade dalla prima udienza erano presenti i tre imputati principali Gianbattista Fratus, ex-sindaco di Legnano, Maurizio Cozzi, suo vice, e Chiara Lazzarini, coordinatrice locale di Forza Italia e assessore ai Lavori Pubblici negli ultimi mesi della giunta Fratus.

Il maresciallo Martino ha ripercorso tutta l’indagine spiegando come questa si è svolta a partire dalla deposizione dell’ormai famoso esposto basato su un dossier anonimo che svelava le presunte irregolarità in Amga nel periodo in cui al governo della città c’era una giunta di centrosinistra guidata da Alberto Centinaio.

Il maresciallo ha attribuito la paternità di questo documento a Sergio Ferretti, direttore tecnico di Amga fino al dicembre del 2016 quando è stato licenziato, e uomo molto vicino a Chiara Lazzarini che è considerata il nodo centrale di tutte le trame per le nomine.

Secondo la Procura sarebbe stato proprio l’ex-direttore tecnico (forse animato anche da un desiderio di rivalsa a seguito del licenziamento contro il quale ha anche fatto causa, ndr) a redarre il dossier che poi è stato inviato prima all’amica Chiara Lazzarini (via whatsapp), poi arrivato nella mani del sindaco di Legnano e dell’allora presidente di Amga Nicola Giuliani che lo hanno girato alla Procura.

Da quel momento parte l’indagine che mette sotto controllo il telefono dell’allora direttore generale Fommei che svela agli investigatori le manovre dei tre principali imputati del procedimento sulla nomina del suo sostituto.

Martino racconta come si sono sviluppati i vari spunti investigativi e come sono state ricostruite le trame per la nomina di Barbarese nel ruolo di direttore organizzativo del Comune di Legnano, quella del commercialista Abba per Euro.Pa. e le manovre in essere per trovare il sostituto di Fommei. Il pm ha mostrato le chat di whatsapp tra i tre e gli altri indagati e ha fatto ascoltare alcune intercettazioni telefoniche come quella in cui Cozzi rassicura Fratus sui tempi per la scelta del nuovo direttore generale di Amga: “Si individua il nome, si fa il bando ed è fatta”.

Le difese (in particolare Maira Cacucci per Fratus e Cesare Cicorella per Cozzi) hanno fortemente contestato la conduzione dell’esame da parte del pm Calcaterra, chiedendo a più riprese di specificare i numeri progressivi delle intercettazioni che venivano citate in quanto non avranno in mano le trascrizioni del perito prima di 45 giorni, praticamente a processo quasi concluso. Il pm ha replicato che avrebbero potuto seguirle comunque dai brogliacci ma il giudice Daniela Frattini ha dovuto faticare non poco per gestire la situazione. Nella prossima udienza proseguirà l’esame da parte dell’accusa del teste Martino.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Novembre 2019
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