Sessant’anni nel borgo, il negozio che resiste

Aperto dalla madre, oggi è gestito da Lorella Rossi che negli anni ha visto cambiare il suo paese e non solo e cerca di portare avanti l'attività

Cerro di Laveno, il negozio di abbigliamento compie sessant'anni

Da quelle vetrine ha osservato il suo paese, anno dopo anno. L’ha visto cambiare in base alle stagioni e ha conosciuto nuove e vecchie generazioni. Ha ricevuto le notizie dei nuovi nati e degli anziani che non ci sono più.

Lorella Rossi ha 54 anni ed è nata e cresciuta a Cerro di Laveno Mombello. Da quando ha 15 anni lavora nel negozio di famiglia, una piccola merceria, aperta dalla madre, che si affaccia sulla piazza di questo borgo che conta a dir tanto cinquecento abitanti.

Un piccolo locale dove oggi sono stipati maglioni, calzini, canottiere, giacconi con sopra i cartelli dei prezzi scritti a mano. Una vera rarità ai giorni nostri, dove si preferiscono gli enormi spazi dei centri commerciali, dove la concorrenza è alle stelle e gli acquisti si fanno con un clic.

Eppure, Lorella fino ad oggi ha resistito e per domenica ha organizzato un piccolo rinfresco per festeggiare i sessant’anni di attività. «Questo negozio è stato aperto da mia mamma e io l’ho portato avanti, ma le difficoltà ora iniziano ad essere tante, i costi a superare le entrare. Non so per quanto potrò continuare ma chiudere sarebbe una sconfitta».

Lorella ha il sorriso gentile, i capelli corti e si racconta con semplicità. Nonostante l’importante traguardo e i diversi premi ricevuti negli anni, come la medaglia d’oro per i Maestri del lavoro ad esempio, non riesce a nascondere la nostalgia di un passato che non c’è più e la preoccupazione per un futuro che chiede di stare al passo con le mode.

«La mia politica è sempre stata quella di proporre prodotti di qualità, fabbricati in Italia e a basso costo. Meglio vendere due prodotti che uno e far felici tutti». Gli sconti nel negozio non mancano, ma i compratori faticano ad arrivare: «Ho clienti affezionati che vengono a comprare qui da anni, arrivano da tutta la provincia, si trovano bene, ma è sempre più difficile e anche i turisti non comprano più».

Cerro di Laveno, il negozio di abbigliamento compie sessant'anni

D’altronde Lorella spiega che una volta esistevano i villeggianti che trascorrevano le estati sul Lago Maggiore mentre oggi si preferisce un tuffo al lago e via. Inoltre, la vita di borgata non è più quella di una volta, «qui c’erano almeno cinque alimentari, due parrucchieri, un pittore con la sua bottega, l’elettricista, diversi bar e tanto altro. Inoltre c’era più attenzione da parte dell’amministrazione comunale».

Oggi invece, il lungolago che ospita anche il prestigioso Midec (Museo Internazionale del design ceramico) vede due attività di ristoro e un piccolo alimentari, proprio accanto al negozio “Lella Moda”. «Si resiste ma è sempre più difficile», racconta anche Amedea che con il cappellino da salumiera calcato in testa porta avanti il negozio da cinque anni. Intanto, sotto la pioggia, ci sono Guendalina e Adelina, le oche più dispettose e famose della sponda magra. Sono loro a far da guarda a questo piccolo borgo, ad accogliere i passanti e a tener compagnia agli anziani che escono a far due passi.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Novembre 2019
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