Scomparsa perché amava un ebreo: Storia di una 25enne varesina nell’ultimo libro di Giannantoni

Da mercoledì 4 è possibile trovare alla Libreria Ubik di Varese e all’edicola di Via Luini il nuovo libro dello scrittore, ricercatore, storico e autore di numerose opere sulla Resistenza italiana

giannantoni franco

Da mercoledì 4 dicembre 2019 è possibile trovare presso la Libreria Ubik di Varese in piazza Podestà e all’edicola di Via Luini, il nuovo libro di Franco Giannantoni: scrittore, ricercatore, storico e autore di numerose opere sulla Resistenza italiana.

Il titolo dell’opera è “La ragazza dalla gonna scozzese” ed ha come protagonista una donna veramente vissuta: Carla Caroglio, una ragazza di 25 anni, varesina, uccisa nella strage degli ebrei sul Lago Maggiore.

La ragazza, ultima di cinque figli di una famiglia benestante, era una giovane cattolica e fidanzata con un ragazzo ebreo conosciuto proprio a Baveno, in una comunità di giovani ebrei. Tanto è bastato per la sua condanna: è stata arrestata il 15 settembre 1943, è stata dichiarata 7 anni più tardi morta presunta dal Tribunale di Milano: fu la prima delle 14 vittime dichiarate nella strage della cittadina sul lago Maggiore.

Il titolo del libro deriva dal fatto che la ragazza aveva l’abitudine di vestire sempre con gonne scozzesi un po’ fuori moda e camicette di seta di vari colori, cosa che nella piccola comunità dove abitava la rendeva riconoscibile rispetto a tutte le altre ragazze. Nel suo periodo a Baveno, la ragazza conobbe inoltre l’ufficiale Francesco Speciale, tenente della guardia di Finanza, che ebbe un ruolo fondamentale per testimoniare al processo a Osnabruck del 1968. Nel libro sono documentati e riportati i passaggi fondamentali di quel processo, che diede allo studioso gli spunti giusti per ripercorrere la storia della ragazza e scrivere il libro.

Giannantoni nel libro racconta di come gli incontri con Luca Caroglio, nipote di Carla, e con la figlia di Luca, Valentina Luisa, siano stati fondamentali per definire in modo preciso e corretto la figura della giovane donna: «Esaminando i nomi delle 57 vittime, mi sono recato al cimitero di Baveno e ho visto la tomba di Carla Caroglio, di Varese – spiega Giannantoni – Ritengo di conoscere la mia città e il fatto che quello fosse il suo luogo di provenienza mi incuriosì tantissimo. Il cognome, inoltre, non rientra nell’elenco dei cognomi ebraici e mi chiesi che cosa avesse a che fare con la comunità ebraica a Baveno».

Nel libro di Franco Giannantoni è possibile trovare tantissime note di testimonianze e documenti ufficiali che hanno accompagnato il suo lavoro e che potranno aiutare a comprendere meglio gli aspetti storici di questa vicenda.

Ma come è vissuto oggi, nel 2019, un argomento così delicato come quello della Shoah? C’è  superficialità da parte delle nuove generazioni?
«La scuola non aiuta di sicuro: gli insegnanti, tranne rare eccezioni, non stimolano la curiosità verso temi come questo, e la politica men che meno, come se si volesse volutamente frantumare la memoria – risponde lo scrittore –  Il 18 Gennaio dovrò andare a parlare al Liceo Artistico di Varese, come ho fatto anni fa al Liceo Cairoli: in queste occasioni i ragazzi ti guardano sbalorditi, quando si riesce a catturare la loro attenzione poi riescono anche a seguirti incuriositi, ma inizialmente sembrano sconcertati. I giovani oggi riempiono le piazze, è vero, però ho l’impressione che non ci sia sotto uno spessore politico che possa condurli in una direzione.  Sono molto preoccupato: i giovani ti possono seguire solo se sono educati e invogliati a farlo. Devono conoscere la Storia dell’uomo fatta di tradimenti, ambiguità, sofferenza, errori, amore…tutte sfaccettature che possono riguardare ognuno di noi».

L’intento, condiviso con il curatore del libro, Carlo Scardeoni, è proprio quello di ripercorrere la storia di personaggi e personalità varesine che sono state protagoniste della Resistenza. «L’interesse verso questo importante periodo della storia italiana sta crescendo, rispetto a qualche anno fa, e forse ciò è dovuto a testimonianze come quella di Liliana Segre, una figura che ha contribuito a risvegliare le coscienze». La pubblicazione di libri che trattano questo tema, ma anche la scuola, hanno una responsabilità grande: quella di stimolare i ragazzi a interessarsi e appassionarsi alla nostra storia.

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Pubblicato il 04 Dicembre 2019
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