Beppe Bergomi a Luvinate per Fondazione Ascoli

Lo “Zio” è stato protagonista al Golf Club per una serata all’insegna della beneficenza

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Beppe Bergomi, ex calciatore dell’Inter e della Nazionale Italiana e ora commentatore televisivo, è stato ospite della Fondazione Giacomo Ascoli al Golf Club di Luvinate nella serata di giovedì 5 dicembre per condividere sport, cultura e nuovi progetti per i bambini affetti da malattie onco-ematologiche.

Durante la cena ha presentato la sua biografia “Bella zio” (Mondadori Electa), un libro educativo scritto a quattro mani con Andrea Vitali. Insieme allo psicologo sportivo Samuele Robbioni, il campione ha raccontato la sua vita – i primi 18 anni, dalla prima infanzia alla svolta del Mundial di Spagna – parlando al cuore delle persone presenti.

Amicizia, sacrificio, impegno, solidarietà, gioco di squadra, umiltà. «Ringrazierò sempre Enzo Bearzot che per me è stato un secondo papà perché ha creduto in me, ha avuto il coraggio di farmi esordire. Soprattutto ringrazio i miei compagni di squadra: grandi uomini e grandi giocatori che mi hanno aiutato». Poi Bergomi ha spiegato il motivo del suo nomignolo “zio”, che gli restò per tutta la carriera: «Quando ero un ragazzino avevo i baffi e quando sono entrato la prima volta nello spogliatoio della prima squadra mi sono seduto di fianco a Giampiero Marini, che mi ha chiesto in dialetto: ma quanti anni anni? Sembri mio zio!».

Lui e i campioni del Mundial 82 hanno creato una chat su WhatsApp. «E sapete ogni mattina chi ci dà la sveglia? Spillo Altobelli, perché lui lavora in Katar». Bergomi ha mostrato al presidente della Fondazione Giacomo Ascoli la cover del suo telefono che rappresenta l’esultanza di un goal.

«Questo un goal contro l’Ascoli – ha detto sorridendo – era una delle ultime partite del campionato. Dopo pochi giorni ci fu una convocazione in nazionale. Bearzot mi disse: “Vieni qui tu! Hai esultato troppo! Me lo disse perché bisogna sempre avere rispetto degli avversari”. L’Ascoli, con quella sconfitta, era retrocesso».

Il ricavato della serata è stato devoluto alla Fondazione Giacomo Ascoli, attiva sul territorio nella lotta contro il cancro infantile dal 2006. Le somme realizzate serviranno a finanziare un nuovo progetto della Fondazione: la realizzazione di tre camere sterili per la lunga degenza protetta dei piccoli ospiti, al quinto piano dell’ospedale del Ponte.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Dicembre 2019
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