In caso di figli: diritti, bonus e contributi 2020

Una guida sintetica alle agevolazioni economiche a sostegno della natalità che spettano alle mamme, lavoratrici e non, e ai papà. Dalla gravidanza ai primi anni di vita dei bambini

neonato genitori

L’ultima Legge di bilancio annuncia, e in parte prevede, delle modifiche agli strumenti di sostegno alla maternità erogati dallo Stato. Ma può essere utile per i genitori, quelli che lo sono appena diventati o lo diventeranno nei prossimi mesi, affacciarsi al 2020 con un’idea dei diritti e dei contributi che spettano alle famiglie in caso di figli.

“Il punto di riferimento principale per questo tipo di informazioni rimane sempre il portale dell’Inps, chiaro, preciso, intuitivo e quasi sempre il più aggiornato anche nelle schede”, spiega Benedetta Chiodaroli, neomamma e dottoranda in Giurisprudenza che ha scelto di condividere con l’associazione Mammeincerchio e con i lettori di VareseNews, uno schema in materia di diritti delle mamme, lavoratrici e non, dalla maternità ai congedi, passando per le diverse agevolazioni economiche riconosciute ai bebè dalla gravidanza ai primi anni di vita dei bambini.

I GENITORI LAVORATORI

Congedo di maternità
L’indennità per congedo di maternità è riconosciuta a tutte le lavoratrici – subordinate, autonome, libere professioniste – e ha una durata di 5 mesi. La futura mamma può scegliere se goderne nella formula classica (ultimi 2 mesi di gravidanza più primi 3 mesi di vita del neonato), oppure 1+4 o tutto nei 5 primi di vita del bambino a cominciare dal momento del parto (novità introdotta nel 2019, pochi mesi fa).
Si richiede sempre all’Inps (o alla cassa previdenziale di riferimento) ed è pari all’80% della retribuzione, ma nel caso delle lavoratrici subordinate sarà il datore di lavoro ad anticipare l’indennità (salvo poi conguaglio con l’ente) e ad erogare il 20% in più nel caso sia previsto da contratto collettivo.
Dell’assegno di maternità può godere il padre solo in casi estremi: decesso o grave infermità della madre, abbandono del figlio da parte della madre o in caso di affidamento esclusivo del figlio al padre.

papà neonato

Congedo obbligatorio di Paternità
Ai papà è riconosciuto un “Congedo obbligatorio di paternità di 7 giorni” (novità del 2020, prevista per adeguarsi alle norme europee, essendo prima riconosciuti solo 5 giorni) godibile entro il quinto mese del figlio e integralmente retribuito.

Congedo parentale
Definita un tempo “maternità facoltativa” può essere goduta sia dalla madre che dal padre per un totale complessivo di 10 mesi (massimo 6 mesi per la mamma, massimo 7 mesi per il papà se ne fa 3 consecutivi) entro i 12 anni del figlio.
Il congedo parentale può essere goduto anche in maniera non continuativa e su base oraria, secondo regole stabilite da contratti collettivi o, in via residuale, dalla legge stessa.
Si richiede all’Inps.
La retribuzione durante il congedo parentale ammonta al 30% della retribuzione entro i primi 6 anni bimbo e anche tra i 6 e gli 8 anni del bambino, ma solo in particolari condizioni di reddito. Non è riconosciuta alcuna indennità tra gli 8 e 12 anni.

Congedo parentale per le mamme e anche per i papà

Riposi giornalieri 
Definiti un tempo “permessi per l’allattamento”, i riposi giornalieri di 2 ore al giorno (in caso di orario di lavoro superiore alle 6 ore giornaliere e 1 ora al giorno in caso di contratti part-time) sono fruibili sia dalla mamma che dal papà entro l’anno di vita del bambino e retribuiti al 100%.

Congedo per la malattia dei figli
Ne possono godere alternativamente sia la mamma che il papà per tutto il tempo della malattia del figlio stabilita da pediatra o dalla struttura (in caso di ricovero) che ne inviano richiesta tramite Inps direttamente al datore di lavoro, con i seguenti limiti:
– nei primi 3 anni di vita del bambino non ci sono limiti al congedo per malattia.
– tra i 3 e gli 8 anni i genitori hanno 5 giorni di congedo l’anno per la malattia del figlio.

Se il bimbo si ammala? Il congedo per malattia del figlio

PER LE MAMME NON LAVORATRICI

Assegno di maternità per lavoratrici atipiche e discontinue con contribuzione minima.
Il requisito di base è la residenza in Italia.
Ammonta a circa 340 euro (rivalutate annualmente) per 5 mesi.

Assegno di maternità rilasciato dal Comuni di residenza
Oltre alla residenza è richiesto per gli stranieri regolare permesso di soggiorno di lungo periodo e un Isee familiare inferiore ai 17 mila euro (soglia 2019).
Anch’esso ammonta a circa 340 euro mensili per 5 mesi e non è compatibile con diversi trattamenti previdenziali.

PER TUTTI I BAMBINI

Bonus bebè (Assegno di natalità)
Contributo mensile riconosciuto per il primo anno di vita del bambino per i nuovi nati. Confermato dalla Legge di Bilancio per il 2020 con numerose modifiche, l’importo economico sarà variabile in funzione del reddito ISEE familiare (tra 80 e 160 euro mensili).

Premio allanascita (o Bonus mamma domani)
Contributo di 800 euro richiedibile dal 7° mese di gravidanza ed entro un anno dalla nascita.
Spetta a tutti, non ha requisiti di reddito.

Bonus asilo nido 
Costituisce di fatto un rimborso, pagato dall’Inps fino a un massimo di 11 mensilità per chi iscrive i figli al nido. Dal 2020 avrà un importo variabile (tra 1500 e 3000 euro annui) in base a determinate soglie ISEE di riferimento.
Viene erogato fino ad esaurimento fondi.

Come cambiano i contributi Inps per nido e baby sitter

Bonus latte artificiale
Dal 2020, le mamme che non possono allattare a causa di patologie hanno diritto ad un contributo economico dell’importo massimo di 400 euro annui, fino al 6° mese di vita del bebè, come sostegno per l’acquisto di latte artificiale.

DALLA REGIONE

Nidi Gratis
Misura riconosciuta da Regione Lombardia per i figli di genitori entrambi lavoratori in condizione di fragilità economica (nel 2019 Isee inferiore a 20 mila euro) per i figli iscritti nei nidi comunali aderenti all’iniziativa.
Si richiede a settembre.

Per i più  grandi invece, sempre il Pirellone propone la Dote Sport (rimborso fino a 200 euro per le spese sostenute per lo sport dei figli tra i 6 e i 17 anni. Il bando esce solitamente in autunno) e la Dote scuola, che spetta alle famiglie di bambini e ragazzi iscritti alle scuole secondarie di primo e secondo grado sia pubbliche che private. Il bando esce solitamente in primavera.

Foto di apertura di Stephanie Pratt da Pixabay

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Pubblicato il 31 Dicembre 2019
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