Chiusura del PalaEolo, vicine le verifiche. Preoccupate le società sportive

L'impianto inaugurato nel 2005 è sbarrato da un mese per precauzione. Il sindaco Stilo: «Aperto il bando per chi eseguirà i controlli». Maffeis (Ginnastica Varese) e Biganzoli (Oleggio Basket): «Per noi disagi e costi extra, ci dicano i tempi di intervento»

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Da circa un mese, il palazzetto dello sport di via del Lago a Castelletto Ticino (conosciuto come PalaEolo per ragioni di sponsorizzazione) è chiuso in maniera precauzionale; una situazione che sta mettendo in crisi le società “inquiline” dell’impianto inaugurato solo 14 anni fa, nel novembre del 2005.

La struttura è monitorata dal 2013 per «la presenza di vistosi quadri fessurativi interessanti sia le strutture portanti prefabbricate e non, sia i pannelli di tamponamenti perimetrali» come si legge nella ordinanza. Dopo un mese di chiusura, forse, qualcosa inizia a muoversi: «Abbiamo contattato alcuni studi professionali di strutturisti – spiega il sindaco di Castelletto, Massimo Stilo, e quindi abbiamo aperto un bando nel quale facciamo presente le verifiche di cui abbiamo bisogno: si tratta sia di controlli statici sia sismici con una base d’asta a ribasso di circa 30 mila euro; gli studi coinvolti faranno un’offerta nell’arco di una settimana e chi si aggiudicherà il bando sarà incaricato dal Comune di effettuare tutte le opportune verifiche per poi stabilire come procedere».

Stilo parla anche delle difficoltà incontrate dalle diverse società che usufruivano del palazzetto: «Abbiamo accolto le problematiche che potevano interessare le diverse società, trovando immediatamente alcune soluzioni. Stiamo vicini come possiamo ai club e per ora siamo sempre riusciti a sopperire alle loro esigenze. Non abbiamo ricevuto lamentele, e con l’assessore allo sport, che si occupa in maniera diretta dei contatti con le società, avremo anche modo di confrontarci ufficialmente con esse e probabilmente la settimana prossima con una consulta sportiva».

Tra chi deve fare fronte alla chiusura c’è la Polisportiva Varese Asd, club di ginnastica ritmica che da tempo utilizza il PalaEolo. Il presidente Nicolò Maffeis parla delle difficoltà incontrate e di quanto questa circostanza sia dannosa sotto diversi punti di vista: «La chiusura del palasport ci sta causando disagi e danni economici: ora ci alleniamo a Dormelletto, in una struttura privata. Utilizziamo un pulmino societario per il trasporto delle nostre atlete, ma le nostre ginnaste vanno ancora a scuola e dobbiamo quindi tener conto anche di questo aspetto. In più abbiamo anche una ragazza nel giro della Nazionale che si allena per 9 ore al giorno: siamo in evidente difficoltà perché le necessità sono diverse e impegnative». 

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L’interno dell’impianto – foto: Oleggio Magic Basket

Un’altra società di alto livello coinvolta è l’Oleggio Magic Basket, club che disputa la Serie B e che tra l’altro ha storici legami con il Varesotto. L’allenatore della prima squadra è oggi Paolo Remonti, mentre il general manager è Daniele Biganzoli, che molti ricorderanno ai tempi di quando era playmaker della Pallacanestro Varese tra il ’92 e il ’96.
«Siamo ancora in grossa difficoltà per partite e allenamenti: per noi la cosa più difficile è organizzare settimana per settimana tutta la programmazione, dato che non è stata ancora fissata ufficialmente una tempistica certa per la riapertura. Noi vorremmo solo sapere i tempi previsti per ritornare al palazzetto in modo tale da organizzarci, ma per ora non ci sono certezze. Faccio un esempio: tra due settimane abbiamo il derby con Omegna, una partita importante contro una squadra molto seguita dai propri tifosi. Abbiamo giocato le ultime gare a Lonate Pozzolo che ringrazio pubblicamente per la disponibilità che ci sta offrendo, ma quel palazzetto è un po’ piccolo per ospitare un match del genere, quindi potrebbe esserci la possibilità di un ennesimo cambio. Considerate che prima di Lonate avevamo già giocato a Cameri».

E oltre alla prima squadra, anche il vivaio deve affrontare altrettanti disagi. «È vero – prosegue Biganzoli – anche il nostro settore giovanile si deve adattare di conseguenza, mettendo in crisi tutta la logistica della società. Per fortuna abbiamo tre pulmini di proprietà, però sono cambiati i giorni, gli orari e naturalmente anche i costi. Il disagio nasce anche per i nostri avversari visto che alcuni hanno dovuto cambiare hotel e prenotarne uno più vicino al palazzetto in cui abbiamo giocato: la Serie B è un campionato nazionale e le trasferte sono impegnative e vengono pianificate in anticipo. La necessità di tempistiche certe riguarda anche le comunicazioni ufficiali da inoltrare a Lega e Federazione». Dal punto di vista sportivo, però, il gm della Mamy.Eu non cerca alcun alibi: «Sicuramente si tratta di un cambiamento che sta influenzando un minimo i giocatori e ha cambiato un po’ la loro routine, però non può e non deve assolutamente essere una scusante e questo lo ripetiamo sempre in spogliatoio: ognuno deve sacrificarsi per la squadra».

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Pubblicato il 12 Dicembre 2019
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