Guttuso e Vittorini, la storia di un’amicizia davanti a Spes contra Spem

Sarà un incontro che racconta una grande amicizia quello che si terrà giovedì 19 nelle sale del museo di Villa Mirabello, dove è in mostra “Guttuso a Varese”

Generico 2018

Sarà un incontro che racconta una grande amicizia quello che si terrà giovedì 19 nelle sale del museo di Villa Mirabello, dove è in mostra “Guttuso a Varese”.

Si parlerà infatti del rapporto tra Renato Guttuso e Elio Vittorini, il cui legame è siglato nell’opera che di Guttuso è il suo testamento spirituale: Spes contra Spem, il “pezzo forte” della mostra varesina.

«Il punto di partenza dell’approfondimento è proprio “Spes contra Spem” – spiega infatti Serena Contini, curatrice della mostra – In quel dipinto Vittorini viene ritratto nella parte a sinistra, in quello che viene definito “regno dei morti” dove il pittore ritrae i suoi “amici dolcissimi”. Vittorini viene indicato, in quella posizione (è quello in basso a sinistra, in grigio e coi baffi, ndr), proprio come simbolo dell’amicizia che legò i due, fino alla morte prematura di Elio, nel 1966».

Un legame che è costituito innanzitutto dalle loro similitudini: «I due erano amici perchè avevano tanti punti in comune: partendo dal fatto che erano entrambi siciliani, anche se si erano conosciuti a Milano: più precisamente alla libreria Einaudi, punto di incontro della cultura milanese dell’epoca – Continua la curatrice della mostra – Con diversi punti di incontro che tratteremo: come la collaborazione con il Politecnico, giornale diretto da Vittorini a cui Guttuso aveva partecipato. Oppure la versione di “Conversazioni in Sicilia” di Vittorini illustrato da Guttuso».

C’è poi una parte di battaglia antifascista che li accomuna: «Se Guttuso nel 1945 stampa la serie di disegni “Gott mit uns”, di critica delle nefandezze fasciste, Vittorini partecipa attivamente alla lotta partigiana e per questo fu arrestato e portato ai Miogni». Ed è qui che comincerà un breve periodo varesino anche per Vittorini: «Si è ritirato per un po’, infatti, al sacro Monte, nella villa Varsico, che era di proprietà della sua seconda compagna».

All’incontro, fondamentale per approfondire il lato umano dell’impegno dell’artista, parteciperà – insieme a Serena Contini – anche il nipote di Vittorini, Stefano, che potrà raccontare ricordi della famiglia, e Luca Traini, studioso e filosofo, che farà una riflessione generale leggendo anche dei brani.

La mostra intanto veleggia oltre le 15mila visite, ed è stata prorogata di 6 giorni ancora: chiuderà infatti non il 6 ma il 12 gennaio.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Dicembre 2019
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