Addio Peak, la Openjobmetis ripartirà con Carter

Rescisso il contratto della giovane ala americana che aveva chiesto di lasciare la squadra. Al suo posto arriverà l'ex Sassari, meno tiratore ma più continuo e portato ad attaccare il canestro

Openjobmetis - Oriora Pistoia

La vicenda di L.J. Peak a Varese è terminata. L’ala americana e la Openjobmetis hanno comunicato di aver rescisso il contratto annuale che legava le due parti e ora il giocatore, prossimo ai 24 anni, è libero di accasarsi dove preferisce. La meta è, al momento, ignota ma è probabile che Peak abbia già qualche abboccamento da altre parti: difficile ipotizzare – se ben conosciamo i comportamenti dei giocatori, specie di oltre oceano – che l’ala abbia deciso di lasciare Varese e un accordo garantito fino a giugno per restare a piedi.

Fatto sta che Peak da tempo aveva espresso il desiderio di cambiare aria e così la società si era cautelata andando a cercare sul mercato un possibile sostituto. L’avvicendamento arriva nel momento – se possibile – migliore, nel senso che il nuovo arrivo avrà un mese di tempo per inserirsi nel gruppo e negli schemi prima di disputare una partita ufficiale.

Il sostituto, intanto, ha già un nome: si tratta di Justin Carter, stesso passaporto di Peak ma numerose primavere in più sulle spalle. Carter infatti ad aprile compirà 33 anni e ha già all’attivo una stagione importante in Serie A, quella trascorsa a Sassari l’anno passato, conclusa con la vittoria della Fiba Europe Cup (ai danni di Wurzburg) e con la finale scudetto persa alla “bella” con Venezia, uscendo dalla panchina della Dinamo.

Dal punto di vista tecnico, Carter dovrebbe avere una maggiore propensione ad attaccare l’area pitturata, una “mossa” sulla quale troppo spesso Peak è stato respinto dalle difese avversarie. Al contrario l’esperto americano del Maryland non ha al suo attivo percentuali particolarmente brillanti dall’arco dei tre punti, pur non essendo propriamente “battezzabile” dalle difese. Ma d’altro canto Varese ha necessità di calare il numero di tentativi e di aggiungere soluzioni d’attacco differenti rispetto allo “spara-spara” dai 6,75.

justin carter

Al cambio tra i due, Varese perderà qualcosa dal punto di vista fisico, visto che Peak era vicino ai due metri e al quintale, mentre Carter ha qualche centimetro e qualche chilo in meno del predecessore, rendendo (di poco) ancora più leggero il complesso a disposizione di Attilio Caja, non certo una corazzata dal punto di vista del tonnellaggio.

Carter però – questo è il ragionamento in biancorosso – rientra in quel concetto di “usato garantito” tanto caro ad Attilio Caja e dovrebbe dare alla squadra una maggiore solidità e continuità. Il grave peccato di Peak è stato proprio quello (nomen omen) di avere buoni e anche ottimi picchi di rendimento in determinate partite ma poi di aver altrettanti cali netti, con match nei quali non ha mai saputo incidere, un po’ per una complicata gestione dei falli e un po’ per la difficoltà a trovare spazi quando le difese si facevano più ferree.

La Pallacanestro Varese, intanto, non ha ancora ufficializzato l’arrivo di Carter ma tutto lascia credere che l’annuncio sia imminente. Del resto l’ala del 1987 era inattivo da inizio dicembre, quando lasciò la squadra francese di Roanne in seguito a una squalifica causata da una rissa contro Elan. Nella zuffa, il futuro biancorosso ruppe zigomo e mascella a un avversario, un altro ex sassarese, Cheick Mbodj. Intanto, questo è il comunicato sull’addio a Peak:

«Pallacanestro Openjobmetis Varese comunica che nella giornata di oggi è stata firmata la risoluzione consensuale del contratto con L.J. Peak. Al giocatore vanno i ringraziamenti per l’impegno profuso durante il periodo di permanenza con la maglia biancorossa e i migliori auguri per il prosieguo della sua carriera».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Gennaio 2020
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