C’è un errore nelle motivazioni della sentenza di appello per Laura Taroni
I giudici della corte d'Assise d'Appello di Milano hanno fissato un'udienza per rimediare alla mancanza di 13 pagine relativamente al processo per l'omicidio del marito e della madre. I legali: "Non ci sono precedenti"
I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano hanno notificato nei giorni scorsi ai legali di Laura Taroni, condannata a 30 anni per l’omicidio del marito Massimo Guerra e della madre Maria Rita Clerici, un’udienza prevista per il 22 gennaio nella quale si dovrà “riparare” ad un “errore materiale” contenuto all’interno delle motivazioni con cui lo scorso 30 novembre ha confermato la pesante condanna per l’ex-infermiera dell’ospedale di Saronno.
L’errore consisterebbe nella mancanza di 13 pagine all’interno delle motivazioni che, da quello che si è potuto capire, riguarderebbero la questione dell’imputabilità della donna, punto sul quale i difensori avevano insistito molto sulla capacità di intendere e volere della loro cliente.
Non appena avvisati della “svista” i legali Monica Alberti e Cataldo Intrieri hanno immediatamente depositato una richiesta di nullità dell’udienza in Camera di Consiglio del 22, specificando che questo lederebbe il diritto di difesa della Taroni in quanto i termini per presentare il ricorso in Cassazione scadranno il 14 gennaio. A questa istanza non è ancora pervenuta risposta.
Non sono in realtà ancora chiare le conseguenze di questa svista e c’è chi ipotizza l’annullamento del processo di secondo grado e un rinvio ad altra corte ma gli stessi difensori della Taroni non si sbilanciano sulle ipotesi possibili proprio per la mancanza di precedenti.
Intanto venerdì riprenderà il processo all’ex-compagno, accusato di concorso in omicidio per le morti in corsia e per i tre omicidi tra i familiari di Laura Taroni. Saranno proprio i suoi difensori a prendere parola per le conclusioni prima della sentenza che dovrebbe arrivare per fine gennaio.
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