Disdire utenze internet: guida per l’utente

Come fare per disdire un’utenza relativa ad una linea telefonica o ad una connessione dati per caso o ufficio? La domanda non è poi così priva di fondamento

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Come fare per disdire un’utenza relativa ad una linea telefonica o ad una connessione dati per caso o ufficio? La domanda non è poi così priva di fondamento visto che, è cosa risaputa, in Italia aprire una nuova linea è alquanto facile, mentre provvedere alla sua chiusura quando si decide che non se ne ha più la necessità diventa molto arduo.

Non a caso nel corso degli anni sono intervenute più volte le varie realtà attive nella sorveglianza dei mercati e della concorrenza pe richiamare le compagnie ad una maggiore chiarezza sulle clausole di uscita; così come diverse associazioni a tutela dei consumatori hanno fatto del tema uno dei loro cavalli di battaglia.

Partiamo da un presupposto: disdire un contratto o utenza può essere facile se si ha l’intenzione di passare ad altro operatore. In sostanza fare un passaggio può essere più immediato rispetto a voler chiudere in modo definitivo una linea dato o telefonica. Se ad esempio si vuole passare da Fastweb a Wind, non si dovrà effettuare alcuna operazione di disdetta Fastweb, sarà sufficiente recarsi presso un punto vendita del nuovo operatore o chiamare il relativo numero verde per richiedere il passaggio.

Un’operazione piuttosto rapida, al contrario di quella cui si va incontro nel caso di chiusura definitiva della linea. Terminare un contratto in essere prima della sua naturale scadenza implica diverse problematiche, spesso legate alle tante clausole cui si faceva riferimento prima che non vengono neanche sempre evidenziato in modo chiaro dalle varie compagnie telefoniche.

In linea generale l’iter da seguire è sempre il medesimo, a prescindere dall’operatore con il quale si ha il contratto: si tratta di inviare una raccomandata A/R presso la sede del servizio clienti indicata con richiesta di cessazione. Ovviamente non è tutto gratis, ci sono clausole da pagare così come mesi residui che spessi possono essere messi in conto.

Se ad esempio al momento dell’attivazione del contratto si è usufruito di una offerta promozionale, quando lo si va a chiudere potrebbe capitare che l’operatore richieda sconti futuri, dei quali non si è ancora usufruito.

Ecco perché sarebbe buona prassi leggere con estrema attenzione il contratto al momento della sottoscrizione e della attivazione dello stesso: non farsi trascinare da una proposta ritenuta estremamente conveniente dal punto di vista economico, ma andare a fondo nelle clausole e cercare di capire cosa potrebbe comportare una eventuale interruzione anticipata del contratto stesso.

Da segnalare che, per legge, se il recesso anticipato avviene entro 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto stesso l’utente non dovrà pagare mai alcuna penale: questo perché la legge stabilisce tale limite di per esercitare il diritto al ripensamento.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Gennaio 2020
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