Gli abbracci a Malpensa ripensando a robot e intelligenza artificiale

La prima techmission del 2020 di Confindustria Lombardia e Univa al CES di Las Vegas e nella Silicon valley termina con la grande soddisfazione dei partecipanti

“In questi anni con le nostre techmission abbiamo accompagnato più di trecento realtà. Occasioni per conoscere mondi dove si sviluppa il futuro”.

Marco De Battista insieme con Marco Astuti sono i responsabili dei viaggi dall’altra parte dell’oceano. Il primo è alla guida di Univa servizi, la società dell’Unione degli industriali della provincia di Varese, il secondo collabora da anni con la Liuc e tiene un corso sulle start up e il sistema della Silicon valley.

La techmission 2020 è finita con tanti abbracci davanti alle proprie valigie a Malpensa. Lo stesso scalo dove la gran parte dei 35 partecipanti era partita una settima prima alla volta di Las Vegas e poi di San Francisco. Tre giorni per immergersi nella più eclettica città statunitense, patria dell’intrattenimento o “città del peccato” come invece altri l’hanno dipinta,  per partecipare al Consumer Electric Show, il famoso CES. Da lì poi una seconda parte del viaggio all’interno della Silicon valley.

Molto più di una fiera, il CES è diventato uno degli appuntamenti delle techmission per scoprire le novità tecnologiche a livello mondiale. Quasi tutte le più grandi realtà sono protagoniste per quattro giorni con propri spazi, incontri e appuntamenti privati.

“In questi anni – racconta Marco Astuti – ci siamo spesso dispiaciuti della poca presenza degli italiani al CES. Sia come protagonisti con proprie proposte che come visitatori. La realtà sta cambiando in entrambi i casi. In questa edizione erano presenti una ottantina di aziende con un proprio spazio organizzato anche a livello pubblico per le start up. Sul fronte dei visitatori molto è cambiato anche per merito delle missioni come le nostre organizzate da Confindustria Lombardia, l’Unione degli industriali della provincia di Varese e il Consolato statunitense di Milano. Non c’è solo il merito di portare tanti connazionali, ma anche quello di sviluppare una cultura dell’innovazione”.

Alla techmission infatti partecipano sempre diverse figure che vanno dagli imprenditori, ai manager a consulenti. Nell’ultimo viaggio era presente Daniela Ferroni che si occupa di innovazione e ricerca per la Alfredo Grassi di Lonate Pozzolo, un’azienda leader a livello mondiale per la produzione di abbigliamento tecnico.

“La missione è stata un’esperienza positiva per gli incontri che abbiamo avuto sia al CES che nella Silicon valley. Abbiamo capito quanto l’innovazione stia cambiando le cose anche nella vita quotidiana. Tantissimi spunti per capire come innovare la tecnologia all’interno dei nostri capi. Alcuni incontri ci hanno confermato come per il nostro settore nell’IOT stiamo facendo un ottimo lavoro”.

Ogni componente della spedizione ha avuto l’occasione di confrontarsi con gli sviluppi della tecnologia rispetto a specifici mercati o più in generale riguardo alle nuove tecnologie. Alla techmission ha preso parte anche il consigliere regionale Samuele Astuti.

“Abbiamo incontrato alcune aziende leader di diversi settori. La cosa più interessante è il loro atteggiamento: rimangono nell’animo delle start-up con entusiasmo e la forte necessità di correre più veloci. Tante applicazioni di intelligenza artificiale, robot hardware e software, droni e realtà aumentata”.

“La techmission – come afferma Marco De Battista – è anche una occasione di networking. Si viaggia insieme, ci si confronta e si vivono momenti di condivisione in gruppo. Questo permette di conoscersi e di avere scambi che a volte porta alle aziende la possibilità di sviluppare business insieme”.

Circa un terzo del gruppo della recente techmission era composta da persone della provincia di Varese. Oltre a Marco De Battista, Marco e Samuele Astuti e Daniela Ferroni erano presenti Luisa Minoli, Stefano Giovannelli e Marta Astuti.

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Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Gennaio 2020
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