La ragazza che cerca il diario del nonno, scritto in campo di concentramento

Renzo fu deportato in Germania, ne uscì stringendo a sé il suo diario, poi passato di mano in mano. Oggi la nipote cerca di riannodare il filo della memoria

Generico 2018

«Vorrei ritrovare il diario di mio nonno, scritto in campo di concentramento». È una storia di memoria da salvare, quella del diario di Renzo, gaviratese classe 1923, scomparso poco più di due anni fa, a dicembre 2017.

(foto di apertura dell’articolo: disegno di Gusen realizzato da Aldo Carpi, il “pittore nel campo di concentramento”)

Renzo Olino Corinto era originario di Montegrino Valtravaglia, abitò a Gavirate da bambino, poi si trasferì a San Biagio ( Cittiglio) per qualche anno e poi definitivamente a Gavirate. Il diario, però, è precedemte: «Durante gli anni di prigionia, tre anni di lavori forzati, il nonno scrisse un diario, quando gli Alleati varcarono i cancelli dei lager anche il nonno fu liberato» racconta la nipote Valentina. «Tornò a casa con i suoi “abiti logori” e tra le mani il suo prezioso diario».

Il diario fu prestato a un parente, che lo prestò ad altri. Come capita a volte in questi casi, è passato forse di mano in mano ed è scomparso. «Purtroppo il nonno ci ha lasciati a dicembre del 2017 e il suo sogno di riabbracciare il suo diario non è mai stato realizzato».

Dopo le celebrazioni del Giorno della Memoria, in cui sono emerse tante storie di deportati, la nipote – «cresciuta a pane e ricordi del nonno» – ha deciso di riaprire la ricerca: «In questi giorni, e dopo la scomparsa del nonno, il desiderio si fa più impellente».

Chissà, magari qualcuno ce l’ha nel cassetto senza sapere da dove arrivasse quel diario. O forse qualcuno sa dell’origine ed è l’occasione per superare il timore di restituirlo in ritardo di anni al legittimo proprietario. Forse ce l’ha in mano qualcuno che non ha riconosciuto il valore. C’è una storia da salvare e tramandare.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 29 Gennaio 2020
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