Sindacati preoccupati per la possibile esternalizzazione della radiologia

L'Asst Sette Laghi ha deciso di avviare un dialogo con alcune ditte per capire l'economicità di una gestione esterna delle radiologie di Cittiglio e Tradate

tac e ecografia

« Per meglio valorizzare il patrimonio professionale e tecnologico, l’azienda sta valutando diverse ipotesi».
L’asst Sette Laghi spiega così la decisione di avviare un “dialogo tecnico” con alcune soggetti privati per capire il modo migliore di gestire i reparti di radiologia di Cittiglio e di Tradate.

Nulla di definitivo, al momento, ma, alla luce anche delle difficoltà di reperire personale medico specializzato, il direttore Bonelli sta approfondendo eventuali terze soluzioni per « meglio rispondere al bisogno di cura del territorio».

Il problema principale è l’abbattimento delle liste d’attesa, indicato come priorità 2020 dall’assessorato alla salute di Regione Lombardia.

In particolare, si valuta la possibilità di affidare ad aziende esterne i servizi di prestazioni sanitarie con personale medico e tecnico di supporto e OSS/barellieri (a eventuale integrazione del personale TSRM già in servizio) come l’esecuzione degli esami diagnostici, la refertazione degli esami effettuati, la fornitura di apparecchiature elettromedicali (TAC, Mammografi ed eventualmente Ecografi), la gestione e conduzione delle apparecchiature elettromedicali già presenti e di quelle fornite dall’appaltatore, ed, eventualmente, l’esecuzione di esami diagnostici in c.d. “regime di solvenza”, da effettuare al di fuori dell’orario definito come “istituzionale”.

L’iter è avviato e prevede colloqui “informali” per verificare l’effettiva convenienza a esternalizzare il servizio. Le lunghe liste d’attesa e le criticità, per esempio, emerse nella refertazione dello screening mammografico hanno convinto la direzione strategica della Sette Laghi a percorrere tutte le strade possibili.

Il ricorso a enti esterni per la gestione dell’attività ordinaria è già un fatto come, per esempio, la cooperativa di medici che lavora in pronto soccorso e che va verso il rinnovo. La cooperativa fornisce medici, soprattutto negli orari notturni al pronto soccorso di Tradate. Un segnale di fragilità del sistema dell’emergenza urgenza che si riverbera anche su Varese dove la carenza di medici continua a gravare sull’attività del reparto, coinvolgendo altre unità operative impegnate a fornire medici per coprire i turni.

L’ipotesi di esternalizzare la radiologia non è piaciuta al sindacato: « Al tavolo sindacale -spiega Francesco Tucci delegato RSU Fials – abbiamo espresso unitariamente la nostra contrarietà a questa eventuale ipotesi. Abbiamo chiesto un incontro urgente con il direttore generale per capire i motivi dell’indagine. È un segnale che proprio non ci aspettavamo e ci preoccupa. È una strada che potrebbe portare ad ulteriori esternalizzazioni. Noi, invece, chiediamo potenziamento, assunzioni e non soltanto per sostituire chi se ne va. Davvero allarmante è la mancanza di oss , il personale ausiliario: alcuni reparti sono già in difficoltà».

Qualche preoccupazione arriva anche dal mondo accademico: l’appalto esterno per coprire i turni in pronto soccorso indebolisce il percorso formativo degli specializzandi perchè i medici che arrivano possono non essere qualificati per fare formazione.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Gennaio 2020
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