“Allontanamento zero”, un disegno di legge che danneggia bambini e famiglie

Mercoledì 19 febbraio, in Municipio, un incontro organizzato dal Pd di Novara sulla proposta di riforma del sistema di affidamento dei minori proposto dalla Regione Piemonte

Generico 2018

“Gli errori del Disegno di legge regionale Allontanamento Zero danneggiano famiglie e bambini. Occorre fare chiarezza e dire basta alla propaganda sulla pelle dei bambini e delle loro famiglie”.

Per fornire un’opportunità di approfondimento sulla proposta di riforma del sistema di affidamento dei minori proposto dall’assessore regionale leghista del Piemonte Chiara Caucino, il cosiddetto “allontanamento zero”, il Partito democratico novarese organizza un incontro a Castelletto Ticino sul tema “Insieme ai bambini e alle famiglie. Gli errori del disegno di legge regionale Allontanamento zero”.

L’incontro, aperto a tutti, è in programma mercoledì 19 febbraio, alle 21, in Municipio, in piazza Fratelli Cervi.

Si partirà dall’esperienza di una famiglia affidataria e si proseguirà con gli interventi dei consiglieri regionali Monica Canalis e Mimmo Rossi, della segretaria del Pd di Novara Ilaria Cornalba e dell’assessore alle Politiche sociali di Castelletto Ticino Sonia Fanchini.

L’appuntamento, aperto al pubblico, è stato strutturato per favorire un dialogo con gli operatori sociali, i consorzi, le associazioni del terzo settore che operano sul tema e gli amministratori dei Comuni del territorio: «In Piemonte la Giunta Cirio vuole modificare il sistema degli affidamenti dei minori allontanati dalle famiglie di origine. Un intervento normativo che si fonda su una visione errata della realtà da parte dell’assessore Caucino, come se in Piemonte si registrasse un numero eccessivo e allarmante di affidi – spiega Ilaria Cornalba – A smontare questo surreale immaginario ci sono i numeri e il lavoro dei professionisti che giornalmente sono impegnati a gestire situazioni complesse e delicate, un lavoro che rischia di essere compromesso dallo spericolato gioco della propaganda politica. Gli errori eventualmente commessi in altre parti del Paese non possono essere l’alibi per una strumentalizzazione che potrebbe distruggere in pochi mesi la credibilità di un modello di sostegno ai minori e alle famiglie in difficoltà, costruito in Piemonte in tanti anni».

«Il disegno di legge Caucino sull’Allontanamento zero contiene molte inesattezze scientifiche e impone percorsi operativi troppo rigidi, senza peraltro prevedere le necessarie dotazioni finanziarie – aggiunge la consigliera Monica Canalis – e ha già sollevato un coro di critiche da parte di mondi molto diversi: università, famiglie affidatarie, assistenti sociali, sindacati, avvocati, consorzi socio assistenziali, Comuni. In Italia abbiamo già una legge (la 184 del 1983) che tutela il diritto del minore a crescere nella sua famiglia. Non c’è bisogno di un’altra legge regionale. Servirebbero risorse aggiuntive, per svolgere azioni di supporto ai genitori e assumere nuovi educatori, medici, psicologi, assistenti sociali e per rendere stabili i contratti precari. Invece la Legge Caucino non prevede risorse aggiuntive ma mira a dirottare sulle famiglie d’origine le risorse oggi destinate alle comunità e alle famiglie affidatarie, senza considerare che in molti casi il distacco temporaneo del minore è necessario per proteggerlo. La legge, insomma, è pura propaganda. Quindi, invece di denigrare il modello piemontese e gli operatori pubblici e del Terzo Settore, l’assessore si impegni a trovare nuovi finanziamenti, ascolti le critiche provenienti dall’università e dagli altri attori e non perda tempo su una Legge che è più dannosa che altro».

Durante la serata una famiglia porterà la sua esperienza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Febbraio 2020
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