Centri per l’Impiego sotto pressione. E la soluzione non sarà immediata

Personale in difficoltà, software che funzionano a singhiozzo, il boom di lavoro legato al reddito di cittadinanza. "Facciamo l'impossibile per dare risposte"

Scuola Gallarate generico

Addetti più che dimezzati in cinque anni, software che non funzionano, poi il boom del reddito di cittadinanza. Al Centro per l’Impiego di Gallarate c’è molta amarezza per le condizioni di lavoro, ma non solo: l’impatto delle “denunce” di Striscia La Notizia ha peggiorato il clima con gli utenti.

«La televisione non ha aiutato: ha anche amareggiato i lavoratori, professionisti che garantiscono un servizio in mezzo a tante difficoltà» dice Gianna Moretto, segretario generale della Cgil Fondazione Pubblica, al termine dell’assemblea dei dipendenti dei Centri dell’Impiego, venerdì mattina a Gallarate. 

I servizi tv hanno messo ulteriormente sotto pressione il sistema che però era già in difficoltà. Una escalation, si potrebbe dire: prima per la progressiva riduzione del personale, poi per la riduzione della presenza territoriale, che riguarda specificamente Gallarate (a cui è stato accorpato il centro di Sesto, per un totale di 31 Comuni). «Negli ultimi anni qui a Gallarate il numero di addetti è dimezzato, siamo passati dai venti del 2015 ai nove di oggi».

A questo si è sovrapposta l’introduzione dei nuovi strumenti di sostegno al reddito e al lavoro: prima dal 2015 la Naspi, poi il Reddito di Cittadinanza, che richiede il passaggio dai Centri per l’Impiego e una serie di procedure in carico agli operatori (i navigator hanno una funzione accessoria, importante ma che non sostituisce il lavoro degli addetti dei Centri).

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Un momento dell’assemblea dei lavoratori dei Cpi

Infine, un altro punto importante: i problemi ai software gestionali che funzionano “a singhiozzo” e che si aggiungono anche ad una specificità. «Su venti Regioni italiane l’unica che ha non ha regionalizzato i Centri per l’Impiego è la Lombardia: mentre altrove le domande passano solo da Stato e Regione, in Lombardia c’è un passaggio in più si è creata una ridondanza burocratica e un ulteriore rallentamento». E questo significa doppio gestionale, anche se il software problematico è quello del collegamento tra Regione e Anpal, l’agenzia nazionale per il lavoro.

In questo quadro di difficoltà, i dipendenti dei Centri per l’Impiego hanno fatto fronte alla attività quotidiana e anche a picchi specifici, come quello per il concorso per assistenti giudiziari, gestito con grande impegno. Poi anche gli interventi di Striscia La Notizia hanno messo ulteriore pressione. E i nuovi addetti promessi? Potrebbero arrivare solo a ridosso dell’estate, forse dopo l’estate. «Per questo siamo  preoccupati».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 21 Febbraio 2020
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