Così rinascerà la pista ciclabile di Varese

Maneggi, musei e centri sportivi: nella sede del Politecnico di Lecco presentati i cinque progetti di riqualificazione dell'area attorno alla pista ciclopedonale

Riqualificazione della ciclabile di Varese

Immaginate la pista ciclabile del Lago di Varese riqualificata in ogni suo angolo. Spazi abbandonati sulle rive del lago che tornano a vivere, capannoni trascurati, scheletri di archeologia industriale che diventano luoghi di ritrovo, punti di appoggio per chi frequenta la pista.

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Un sogno, per ora, ma che esiste almeno sulla carta e nei progetti a tre dimensioni preparati dagli studenti del Politecnico di Milano. I 120 studenti sono stati divisi in 35 gruppi coordinati dalla professoressa Katia Accossato, docente del Politecnico e ideatrice dello studio che si occupa della “Comunità Resiliente” del lago di Varese, e coadiuvati dal docente Luca Trabattoni. Mesi di lavoro fitto che hanno portato alla realizzazione di un masterplan molto articolato: cinque progetti, in cinque aree distinte attorno al lago di Varese, che sono stati presentati nei giorni scorsi nella sede del Politecnico di  Lecco ai sindaci dei Comuni Rivieraschi, ad alcuni membri dell’associazione Sarisc e ai proprietari di una parte delle aree interessate dalle riqualificazioni

“Quello che mi ha colpito è stato lo sguardo vivo, interessato, quasi commosso di chi ha assistito alla presentazione del progetto – spiega Katia Accossato – Forse per la prima volta hanno davvero realizzato che una riqualificazione sotto un’unica regia è possibile”. Il “cuore” del progetto è la pista ciclabile, tutte le idee ruotano attorno alla costituzione di luoghi accoglienti per le comunità che vivono il lago.

“È questo, a mio avviso, l’unico modo per tenere alta l’attenzione su un luogo che un tempo era curato, amato, dai pescatori e dalle loro famiglie – dice ancora Accossato – Oggi i pescatori sono sempre meno e attorno alla ciclabile, in alcuni punti, c’è abbandono e devastazione. Penso alla sfalcio del verde, alla cartellonistica, per parlare delle cose più semplici. Occorre un cabina di regia, e noi siamo in grado di coordinarla”.

I cinque progetti

Le aree sono cinque: la più importante e significativa riguarda l’ex camping di Azzate, oggi smantellato dopo una lunga vicenda giudiziaria, rivisto dai ragazzi e fatto rinascere come campeggio e luogo turistico, questa volta nel rispetto delle normative.

Calcinate del Pesce: alcuni capannoni al confine con Gavirate verrebbero riconvertiti, una parte trasformata in un museo per bambini un’altra in servizi per gli utenti della pista ciclabile.

A Gavirate, dove esiste una vecchia fabbrica dismessa di minuterie metalliche, gli studenti hanno pensato ad un grande alloggio per sportivi, in considerazione del fatto che in quell’area si trova la canottieri e gli atleti si allenano sul lago.

A Biandronno la riqualificazione comprende il grande parco attorno all’hotel Contintental. L’ex albergo potrebbe diventare una struttura per anziani.

A Galliate Lombardo si trovano due capannoni industriali, mai conclusi, che verrebbero trasformati in un maneggio, un centro per atleti di triathlon, e che potrebbero ospitare un laboratorio per lo studio della biodiversità.

Passare dai disegni alla realizzazione non sarà semplice: ci vogliono energie e soldi, che gli enti locali non hanno.
“Speriamo in investimenti di aziende private, di imprese interessate ai singoli progetti e di enti pubblici – conclude Katia Accossato- . Non sarà semplice ma progetti di questo tipo e di questo valore non ce ne sono molti. La pista ciclabile e il lago di Varese meritano tutta la nostra attenzione”. Insomma, è ora di ricambiare tutto l’affetto che il lago ha donato alla sua comunità nel corso degli anni.

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Pubblicato il 13 Febbraio 2020
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