Dario Bortolato è il nuovo Maestro della Filarmonica di Besozzo

Classe 1972, ha compiuto studi di armonia, contrappunto e strumentazione per orchestre a fiati.

Generico 2018

Arriva il nuovo Maestro della Filarmonica di Besozzo. Si chiama Dario Bortolato, classe 1972, ha compiuto studi di armonia, contrappunto e strumentazione per orchestre a fiati. Ha suonato per svariati anni le percussioni con alcuni ensemble di musica dixieland e swing, oltre che in numerose filarmoniche.

I suoi arrangiamenti e composizioni originali per ensemble di fiati, vanno dalla musica classica al pop, alle colonne sonore, attraverso il jazz e folkloristica. Nel 2014 ha vinto la quinta edizione del concorso di composizione Massimo Boario con la marcia “Ambrosia”. Nel 2015 ha vinto la terza edizione del concorso di composizione Città di Allumiere con la marcia “Una banda in fuga”. Bortolato ha già pianificato il lavoro da svolgere per tutto il 2020 concordando la linea del consiglio della Filarmonica di Besozzo. Un percorso di studio e approfondimento ma con tanto entusiasmo e divertimento. Il consiglio è attivissimo su tutti i fronti e lo sta trasmettendo a tutto il gruppo.

Durante l’ultima prova nella sede di Olginasio di Besozzo (prima dell’arrivo del Coronavirus), il Maestro ha mostrato ai numerosi musicisti presenti un divertente foglio con stampato: “la mia banda è differente”. Sì, perché la sua banda la sta già plasmando, arrangiando su misura le composizioni, dando spunti su ogni intervento musicale. Non si esegue la musica, la si interpreta, la si vive, la si respira. Si respira argento vivo in questo momento. Nel gruppo, oltre ai classici  strumenti da orchestra a fiati, sono stati inseriti anche 2 violoncelli creando un suono più “orchestrale”.

Il Maestro ha già arrangiato una decina di composizioni per Besozzo: Danza Ungherese n. 6 di Brahms, la Marcia funebre di una marionetta di Gounod, Il Sogno di Ratcliff – Mascagni, ma anche note canzoni riadattate come Tanti Auguri (famosa canzone di Raffalla Carrà in versione mambo salsa dove le trombe devono volare alto nelle note), ma anche la nota canzone del 1941 “Voglio vivere così” di Giovanni D’Anzi e Tito Manlio in una versione charleston cantata dai Tagliavini e da Pavarotti (senza dimenticare Claudio Villa). Sono iniziate le prove studiando “Il Signor Bruschin”o di Rossini dove “i clarinetti devono viaggiare a una bella velocità” [cit.].

Dario Bortolato cita spesso le parole del grande Maestro-Compositore americano Leonard Bernstein, pionere nell’insegnamento, della divulgazione e maestro sopra le righe delle più importanti orchestre al mondo: “Non potrei vivere un solo giorno senza ascoltare, suonare, studiare o pensare alla musica”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Febbraio 2020
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