Finisce la sperimentazione della blockchain. La Regione approva piattaforma per tracciare il cibo
A dicembre è cominciata la fase di sperimentazione della tecnologia blockchain: si concluderà a breve. Intanto il Consiglio regionale ha votato all'unanimità a favore della creazione di una piattaforma per la tracciabilità
La sperimentazione della blockchain nel comparto agroalimentare partita nei mesi scorsi sta per giungere alla conclusione. I risultati saranno analizzati per capire come trasformare il sistema della tracciabilità degli alimenti di origine animale in un servizio stabile e consolidato. Ma regione Lombardia non perde tempo: il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, una risoluzione riguardante la creazione di una piattaforma informatica multifunzionale e l’applicazione dei servizi di tracciabilità e rintracciabilità ai prodotti agroalimentari.
BLOCKCHAIN, DA SPERIMENTAZIONE A PERMANENTE
«Nel mese di dicembre – hanno dichiarato il vicepresidente della regione Fabrizio Sala e l’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi – è partita una fase di valutazione e sperimentazione del sistema blockchain sviluppato con l’avvio di una consultazione pubblica rivolta a consumatori e stakeholder rilevanti per il
processo di tracciamento delle filiere. Questo passaggio si sta ora concludendo. Successivamente analizzeremo i risultati per capire come rendere la sperimentazione un servizio stabile e consolidato a disposizione dei cittadini Lombardi».
«Si tratta – ha aggiunto Rolfi – di un sistema che, applicato alla tracciabilità degli alimenti di origine animale, può svolgere un ruolo fondamentale a tutela del consumatore contro frodi e contraffazioni e al contempo puo’ contribuire a garantire l’autenticita’ dei dati per assicurare la qualità del prodotto. Abbiamo deciso di iniziare il percorso con le filiere di carne e latte perché sono alla base dell’alimentazione e dell’economia della Lombardia. Il nostro comparto agroalimentare è il più sicuro e controllato al mondo. Vogliamo valorizzarlo anche con questi sistemi».
«Ci stiamo concentrando per estendere le sperimentazioni blockchain a tutto il territorio lombardo – ha continuato Fabrizio Sala – coinvolgendo anche diversi ambiti, partendo da imprese e sanità. Un ringraziamento a tutto il Consiglio regionale per l’attenzione rivolta a questo settore e per avere nuovamente espresso voto favorevole all’unanimità, come avvenuto qualche mese fa per l’approvazione del Programma strategico triennale per la ricerca e l’innovazione. Questo testimonia – ha concluso – che i temi in questione sono fondamentali per lo sviluppo della Lombardia».
L’obiettivo della sperimentazione sui prodotti agroalimentari è stato quello di dare evidenza
dell’attività e dei controlli svolti da tutti gli attori e organi intermedi a vantaggio del consumatore finale, perché garantisce la tracciabilità e la trasparenza delle filiere.
Il cittadino con il proprio smartphone può certificare l’esistenza dei dati relativi alla storia del prodotto in un preciso momento e la correttezza delle informazioni, con la garanzia di affidabilità e tracciabilità fornita dalla tecnologia blockchain, che consente di registrare i dati in maniera immutabile.
L’utilizzo del Qr Code
Con una semplice scansione del Qr code, posizionato sull’etichetta della confezione di carne o della bottiglia di latte, attraverso la fotocamera del cellulare il consumatore puo’ risalire alla storia degli alimenti e visualizzare le informazioni generali del prodotto carne (matricola del bovino, paese di nascita o alimentazione) o del latte (scadenza, provenienza del latte crudo o contenuto proteico).
«Con un click – ha concluso Rolfi – si può risalire agli allevamenti dove è stato allevato il capo o
agli impianti di trasformazione che hanno elaborato la materia prima e accedere quindi ai dettagli e ai controlli che hanno portato al prodotto finito».
La sperimentazione è realizzata in collaborazione con il Consorzio lombardo produttori carni bovine, composto da 421 soci e 491 allevamenti con un patrimonio zootecnico di oltre 100 mila bovini, e con la Latteria sociale Valtellina, società che tratta oltre 33 milioni di litri all’ anno di latte.
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