Gli sguardi senza tempo di Calvaert ed altri maestri alla Galleria Canesso
La sede elvetica della più vasta galleria con sede a Parigi presenta quattro tavole di arte sacra tra il Trecento ed il Cinquecento
E’ stata prolungata fino al 4 aprile 2020 l’esposizione “Sguardi senza tempo”, che la Galleria Canesso di Lugano, sezione elvetica della più vasta galleria con sede a Parigi, ha dedicato a quattro tavole di arte sacra tra il Trecento ed il Cinquecento. Ci si intimorisce un po’ ad entrare in questo ambiente raccolto, all’angolo tra il municipio e la via Nassa, ma l’ingresso è libero, così come l’accoglienza è cortese e competente.
Naturalmente non si può dire, senza timore di essere smentiti dai gusti altrui, quale sia l’opera più bella tra quelle esposte, ma certo spicca un olio su rame di Denys Calvaert (ca 1540- 1619), un fiammingo naturalizzato bolognese che è qui autore di uno “Sposalizio mistico di Santa Caterina”. Questo dipinto non è visibile dalla vetrina, dalla quale è possibile sbirciare, bisogna vincere la timidezza ed entrare in galleria; tuttavia ne vale la pena perché esso è davvero notevole e pieno di umanità nonostante il soggetto sacro, sostenuto dai colori che sul supporto metallico assumono una tonalità particolare.
La qualità non deve sorprendere perché Calvaert, giunto giovanissimo in Italia nella seconda metà del Cinquecento fu allievo a Bologna di Lorenzo Sabatini, con il quale tra le altre cose collaborò alla composizione dell’Assunzione, custodito alla Pinacoteca Nazionale di Bologna assieme alla prima opera firmata dall’artista, l’Allegoria della Vigilanza (1568). Dopo la collaborazione agli affreschi nella Sala Regia in Vaticano tornò a Bologna dove fondò una scuola molto frequentata: dalla sua bottega passarono infatti i giovani Guido Reni, Domenichino e Albani (1578-1660).
Ovviamente non va dimenticato il resto dell’esposizione luganese: altri tre dipinti notevoli, con una bellezza ed un misticismo più distaccato, sono visibili nella sala di Piazza Riforma: una ieratica Madonna con Bambino del Maestro di Camporgiano (attivo a Lucca nel Trecento), una Crocifissione a tempera, attribuita ad un precursore del Maestro di San Felice a Torralba (Quattrocento); infine, ma non per ultima, una Vergine in adorazione del Bambino dipinta da Lorenzo di Giovanni di Nofri (documentato a Firenze tra Quattro e Cinquecento).
Galleria Canesso
Piazza della Riforma 2, Lugano
Orari: dal lunedì al venerdì 10-18, sabato dalle 10 alle 17.
Il sito
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Ennio Doris, il film sul banchiere è firmato dal regista varesino Giacomo Campiotti
Felice su Sono soprattutto stranieri e sportivi i turisti che apprezzano sempre di più il Varesotto
YORK su Nuovo sgombero al campo nomadi di Gallarate, polizia e carro attrezzi al lavoro dal mattino
massimiliano_buzzi su Si affida ad un professionista per rivalersi sul medico che aveva sbagliato diagnosi ma viene truffato
Ombretta Gianni su Le barche d'epoca di Laveno Mombello al Festival internazionale di Sète
PaoloFilterfree su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.