Il Rinascimento dei bambini: 600 anni di accoglienza agli Innocenti di Firenze
La mostra sarà a Varese dal 14 al 21 febbraio in Camera di Commercio e a Busto dal 23 febbraio al 1 marzo
«La nostra volontà è quella di rendere disponibile gratuitamente al pubblico, la possibilità di conoscere ed apprezzare l’esperienza unica e preziosa di una realtà che nei suoi sei secoli di storia ha saputo coniugare “bellezza” e “accoglienza» con queste parole Marco Silanos, il presidente di Compagnia delle opere Insubria, presenta la mostra “Il Rinascimento dei bambini – 600 anni di accoglienza agli Innocenti di Firenze» curata da Mariella Carlotti e già allestita al Meeting di Rimini l’estate scorsa.
La mostra sarà visibile a Varese dal 14 al 21 febbraio presso la Camera di Commercio (l’inaugurazione è prevista per le 17 del 14 febbraio), a Busto Arsizio dal 23 febbraio al 1 marzo presso l’Istituto Don C. Costamagna e a Novara dal 4 all’11 marzo al Castello Visconteo Sforzesco.
LA PRIMA OPERA DEDICATA ALL’INFANZIA NELLA STORIA D’ITALIA
Attraverso un percorso iconografico, la mostra celebra i 600 anni dalla fondazione dell’Ospedale degli innocenti di Firenze e permette al visitatore di scoprire una realtà riconosciuta come prima opera totalmente dedicata all’infanzia nella storia d’Italia. Si potrà percepire e assaporare la bellezza di un luogo affascinante grazie alle testimonianze artistiche e alla ricchezza documentaria; un luogo che tuttavia ancora oggi è un ambiente vivo. L’Istituto non solo ha saputo nel tempo adeguare le proprie risposte all’evolversi e al mutare dei bisogni dei più piccoli e delle loro famiglie, ma si è imposto e si impone ancora oggi come agente propulsivo di cambiamento culturale per la piena affermazione dei diritti dell’infanzia.
La mostra ha avuto il patrocinio del Comune di Varese, del Comune di Busto Arsizio e del Comune di Novara ed è stata organizzata in collaborazione con la Fondazione San Giacomo, con la Casa Gialla, con le Scuole Nicolò Rezzara, con il Centro Culturale Massimiliano Kolbe e con l’Istituto San Lorenzo di Novara.
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