La battaglia per restituire il sostegno ai disabili torna in aula

Dopo la decisione della giunta di rinviare la questione del ripristino dei contributi ridotti lo scorso 23 dicembre, il PD presenterà una nuova mozione

consiglio regionale

Sostegno ai disabili gravi e gravissimi: il Partito Democratico ci ritenta.

Dopo la bocciatura della giunta e della misura introdotta dall’assessore Bolognini con la delibera del 23 dicembre scorso in cui si riducono i contributi per l’assistenza dei disabili, il PD ripropone nella seduta odierna del Consiglio regionale, la mozione che chiede un impegno concreto sul fronte dell’assistenza ai disabili “B1”.

In aula a metà gennaio era passata a voto segreto, con diversi franchi tiratori, una mozione firmata dal Pd che chiedeva di ripristinare le condizioni precedenti. Per dare corso alla mozione la giunta regionale avrebbe dovuto modificare la delibera prima dell’entrata in vigore, fissata per il primo di febbraio, ma all’ultimo giorno utile ha deciso di procrastinare le condizioni precedenti per un solo mese e di rinviare la decisione.

«La scadenza del 31 gennaio era nota – dichiara per il PD il consigliere regionale Samuele Astuti – e la giunta regionale ha avuto più di due settimane per modificare la delibera del 23 dicembre scorso ripristinando semplicemente i contributi e i criteri precedenti come scritto chiaro nella nostra mozione, approvata dall’Aula nonostante il parere contrario dell’assessore Bolognini. La giunta regionale sta prendendo tempo, ciò significa che non ha ancora trovato un accordo e questo ci preoccupa. La delibera precedente era stata un grave errore e le persone in quelle condizioni non meritano un secondo schiaffo. Occorre anche ricordare che questo Governo per la disabilità ha stanziato per la Lombardia ben 20 milioni di euro in più per il 2020».

La delibera regionale contestata è la n. 2720, approvata l’antivigilia di Natale, con cui la Regione prendeva atto dell’aumento delle risorse stanziate dal Governo per le politiche regionali in favore dei disabili, da 71 a 91 milioni, ma al contrario di quanto ci si sarebbe aspettato modificava in senso peggiorativo le misure dedicate ai disabili gravissimi (misura B1) a partire dal mese di febbraio 2020: veniva per la prima volta introdotta una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila in caso il beneficiario fosse minorenne) e veniva abbassato il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro in caso di assunzione di un caregiver veniva vincolata ad un orario settimanale di servizio non inferiore alle 40 ore, con la conseguenza che chi ne avesse avuto bisogno per un tempo più limitato non avrebbe avuto diritto a questa parte di contributo e che, comunque, anche chi ne avesse avuto diritto avrebbe dovuto integrare in modo sostanziale per poter pagare stipendio e contributi al caregiver. Il contributo complessivo, precedentemente, era di 1100 euro a prescindere dalle ore di assistenza contrattate.

Contro la delibera si erano schierate le associazioni dei disabili gravi e gravissimi, persone bisognose di assistenza costante, e dei loro famigliari.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Febbraio 2020
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