Licata (Pd): “Giustizia e verità prima o poi vengono a galla”

Generico 2018

Il consigliere comunale del Partito Democratico Francesco Licata è il primo a commentare la sentenza della Corte di Appello di Milano che condanna la Lega per discriminazione, per via dei manifesti contro i clandestini affissi in città nel 2016.

Saronno, richiedenti asilo definiti “clandestini”: anche la Corte d’Appello condanna la Lega

Lo fa con un post sulla sua pagina Facebook, dove riporta anche le sue parole di 4 anni fa: «La giustizia e più in generale la Verità prima o poi vengono a galla. Usare dei poveracci, mentendo su di loro, per un tornaconto elettorale è penoso e squallido. A tutti quelli che mi hanno ricoperto di insulti, quando ho preso le loro difese mando i miei più cari “bacioni” e ribadisco che per me sono solo medaglie che mi appendo orgoglioso sul petto. #notinmyname ora e sempre».

Questo il commento del 2016

E’ partita la campagna di disinformazione da parte della compagine di governo cittadino, che non ha perso tempo nel cavalcare la tigre della paura alla ricerca, forse, di recuperare la strada perduta sui temi dirimenti e riguardanti la città, sui quali è stata sinora oltre modo carente.
“Business dell’accoglienza” e “non vogliamo i clandestini”: le due parole d’ordine apparse sui muri della nostra città che racchiudono altrettante falsità. La prima è che quello dei profughi è un servizio che la Caritas gestirà in perdita mettendoci del suo, la seconda è che le persone individuate dalla Prefettura sono richiedenti asilo e non clandestini.
Ben inteso: l’accoglienza è una questione molto delicata e probabilmente la comunicazione non è stata ottimale. Nell’immaginario collettivo, gettando benzina sul fuoco, si è alimentato il timore che la persone che arriveranno a Saronno avrebbero potuto circolare allo stato brado, andando ad ingrossare le fila dei delinquenti comuni che spesso stanzionano in alcune zone della città. Falso, tremendamente falso. Queste persone saranno gestite da una cooperativa formata da personale professionista e non abbandonate a loro stessi. Più in generale la Caritas gestisce decine di migliaia di migranti o di poveri, ha una enorme esperienza in materia nonchè ampi mezzi e capitale umano.
Sempre per chiarezza esistono già delle realtà associative saronnesi che si occupano di gestire l’emergenza migranti. La Croce Rossa di Saronno presta servizio ormai da mesi presso la struttura che accoglie i migranti a Tradate, tanto per citarne una.
Dietro tutto ciò si cela però una verità molto più complessa, resa palese con la dichiarazione “non c’è volontà politica di accogliere i profughi”. Quindi? Li facciamo morire? questa è l’alternativa e non ce ne sono altre.
Come si porrà la civica amministrazione di fronte alla richiesta del Prefetto che “invita a trovare una soluzione” di fatto ribadendo che Saronno fa parte di un Sistema paese e richiamando la Città alle proprie responsabilità? E’ ora che Saronno si comporti da Città!
Da sollievo, in ogni caso, vedere che per fortuna c’e un’altra Saronno: una Saronno fatta di persone generose, una Saronno che sta vicina a chi soffre per la guerra o per la fame, una Saronno che chiama persone le persone, che chiama richiedenti asilo le persone che si rivolgono all’Italia in cerca di aiuto, che si apre all’accoglienza temporanea ed al sostegno concreto,una Saronno che collabora con le altre istituzioni e con il mondo dell’associazionismo.
Noi siamo questa Saronno e non rimarremo silenti e passivi di fronte a tutto ciò, anche se questo ci può costare qualche voto.
Perchè Saronno merita di più!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Febbraio 2020
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