Torna a casa e trova il ladro che lo prende a pugni in faccia

È successo sabato sera verso le 23: scatta l’allarme e al rientro nell’appartamento la sorpresa, ma i carabinieri riescono a fermare un pregiudicato con addosso cacciaviti e flessibile

Avarie

Si dice che l’ultima cosa che un ladro vuol fare quando viene scoperto è quello di arrivare alle mani, perché il rischio di trasformare il furto in rapina è alto ma se messo alle strette un criminale incallito sa come aprirsi la via di fuga rapidamente, in questo caso a furia di cazzotti in faccia.

Via Covetta, zona Ronchi, Gallarate, sabato sera, ore 23. Una coppia uscita a cena riceve un “alert“ dall’antifurto volumetrico di casa: qualcuno è entrato. «Sarà la solita finestra rimasta aperta», pensa il padrone di casa che appena giunge nei pressi dell’appartamento si accorge della luce rimasta accesa al piano superiore, un fatto che gli fa impugnare il cellulare e comporre il 112: scelta saggia perché una pattuglia del radiomobile di Gallarate si muove, mentre il proprietario dell’appartamento cerca di entrare.

E qui succede il fattaccio perché i ladri in casa c’erano ed erano due: il primo riesce a scappare, si allontana arrampicandosi e poi calandosi facendo perdere le tracce.

Il secondo malvivente rimane indietro e il padrone di casa gli si para dinanzi e in un secondo viene atterrato con un pugno in piena faccia, ma non appena tenta l’arrampicata sul muro da dove riuscirebbe a raggiungere il complice e la libertà viene agguantato dai carabinieri che si beccano alcuni calci ma riescono a bloccarlo e ad ammanettarlo.

Risultato: arresto in flagranza per rapina, furto e resistenza a pubblico ufficiale, reati che spalancano le porte della camera di sicurezza e domattina quelle del tribunale di Busto Arsizio per la convalida dell’arresto.

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Ma una volta arrivato in caserma l’uomo – che si scoprirà essere un cittadino albanese classe 1976 – ecco le sorprese: è un pregiudicato latitante che deve scontare la pena a un anno 8 mesi e 8 giorni comminata dal tribunale di Treviso. A suo carico c’è inoltre una misura cautelare dei domiciliari del tribunale di Venezia e un provvedimento di carcerazione della corte d’Appello sempre della Serenissima per rapina, furti in abitazione e droga.

Il professionista dello scasso non agiva a mani nude: addosso i carabinieri del capitano Matteo Russo gli hanno trovato un flessibile per tagliere il ferro con tanto di “dischi“, cacciaviti e punteruoli di ogni foggia per scardinare le serrature e una ricetrasmittente.

Sono in corso le ricerche del complice. Il referto del pronto soccorso di Gallarate per l’aggressione subita dal padrone di casa è di tre giorni di prognosi.

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Pubblicato il 02 Febbraio 2020
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