Affetta da malattia rarissima ha bisogno di cure negli Usa, si muove un aereo di stato per superare il blocco

Deborah Iori vive a Sangiano e la sospensione di tutti i voli per gli Stati Uniti a causa dell'emergenza sanitaria da Coronavirus non le ha permesso di raggiungere la clinica in Texas. Per aiutarla si è mosso lo Stato e oggi partirà da Malpensa

Deborah torna alla vita (del paese)

L’emergenza sanitaria che ha piegato tutta Italia e che velocemente sta fermando il resto del mondo piomba nella vita delle persone creando complicazioni che per qualcuno possono essere molto più gravi di tanti altri.

È questo il caso di Deborah Iori, cittadina di Sangiano e affetta da una malattia rarissima, che da cinque anni deve recarsi ogni sei mesi a Dallas in Texas USA, presso l’unico centro medico al mondo in grado di garantirle cure salvavita. E qui subentra il grave ostacolo determinato dalla diffusione del virus:

“Il 14 marzo – racconta Deborah – era programmato il mio ricovero presso la Clinica statunitense ma a causa della pandemia sono stati sospesi tutti i voli e non ho potuto raggiungere la clinica come da ricovero programmato”.

Un blocco con effetto immediato sulle sue cure mediche: “Ho dovuto diminuire la terapia giornaliera, che peraltro sta completamente terminando e questo ha provocato un peggioramento del mio quadro clinico, con la consapevolezza inoltre che la completa sospensione sarebbe per me fatale”.

Un problema drammatico che però ha messo in moto una macchina di solidarietà straordinaria che ha agito per poterle garantire la continuità delle cure salvavita.

“È stato richiesto dalle autorità competenti un volo di Stato Sanitario, che parte oggi, venerdì 27 marzo da Ciampino (Roma) e farà scalo a Malpensa intorno alle ore 9 per poi ripartire per Dallas dove mi aspettano per il ricovero urgente. Nostro figlio diciottenne Davide ci accompagnerà sul posto per salire a bordo”.

Un risultato di vitale importanza per Deborah che ci tiene a ringraziare ad uno ad uno tutte le istituzioni che si sono date da fare per aiutarla:

“Io e la mia famiglia vogliamo sentitamente ringraziare: Ospedale Policlinico di Milano, nello specifico l’equipe medica del servizio di Immunologia che attualmente mi segue clinicamente in Italia tra un ricovero e l’altro negli USA, ovvero, la Dr.ssa Barbara Vigone e Dr. Lorenzo Beretta, il mio medico curante Marco Kogoj , la ASST dipartimento cure primarie che ogni 6 mesi fornisce l’autorizzazione con rimborso delle cure mediche all’estero pari all’80% , la AST Servizio di Igiene, che tempestivamente hanno provveduto ad effettuare i tamponi per negatività al covid 19, (necessari per ottenere i permessi per entrare negli USA), la Regione Lombardia Assessorato alla Sanità ,la Prefettura di Varese, il Consolato Generale Americano con sede a Milano, l’ avvocato M. Alcide Nicoli, la Dr.ss Arianna Martin (interprete) che ha tradotto tutti i documenti con urgenza, il Banco BPM di Gavirate, la Presidenza del Consiglio e il Ministero degli Esteri; che nonostante la grave emergenza nazionale e mondiale hanno lavorato comunque tutti per me. Colgo l’occasione per ringraziare anche coloro che dal 2017 hanno lavorato per iscrivere nel registro Nazionale delle malattie rare in Italia la mia patologia : nello specifico Ospedale di Sacco di Milano (un ringraziamento alla dottoressa Maria Grazia Cislaghi ambulatori malattie rare) l’Assessorato della Sanità di Regione Lombardia allora vigente e a tutti coloro che con una raccolta fondi tramite una gara di solidarietà mi hanno nel 2015 salvato la vita”.

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Pubblicato il 27 Marzo 2020
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