Atterrato il contingente sanitario albanese che aiuterà l’ospedale di Brescia

Medici e infermieri sono stati accolti dal Presidente Fontana e da alcuni assessori. Sono già 80 i pazienti trasferiti in ospedali fuori dalla Lombardia attraverso il sistema "cross"

coronavirus foto generiche vario varie

Sono atterrati a Verona 10 medici e 20infermieri albanesi destinati agli Spedali civili di Brescia.
Ad accoglierli il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il vicepresidente, Fabrizio Sala, l’assessore all’Agricoltura, Fabio Rolfi e il sottosegretario Alan Christian Rizzi. Presente anche la consigliera regionale, Simona Tironi.

«Grazie – ha detto Fontana – per l’aiuto concreto in un momento molto complicato per la Lombardia. Siete la testimonianza dell’amicizia che lega l’Italia all’Albania. Sono certo che potranno contribuire ad alleggerire il lavoro dei nostri eccezionali rappresentanti della sanità che in queste settimane hanno dato una dimostrazione di dedizione, capacità, eccellenza superiore all’immaginabile. Speriamo che la situazione migliori così che presto si possa cominciare a pensare alla ripartenza.
Ai nostri cittadini ripeto che non possiamo mollare, perché diversamente rischieremmo di rientrare nel buio. E noi non possiamo permettercelo».

«Stiamo lavorando ininterrottamente – ha rimarcato il vicepresidente Sala – per offrire la migliore assistenza a chi sta soffrendo per aver contratto il virus, ma anche per incoraggiare il sistema delle micro, piccole e medie imprese a sopravvivere a questo tsunami che ha sconvolto anche la nostra
economia. La priorità resta la salute dei cittadini, ma dobbiamo impegnarci ancora di più per far sentire la presenza, la grande attenzione e la vicinanza a chi fa impresa – e pur con dimensioni ridotte ha grandissima qualità produttiva – per sostenere chi sta aspettando la fine dell’emergenza per
ripartire ».

L’assessore bresciano Fabio Rolfi, nel ringraziare il personale arrivato da Tirana ha voluto dare 3 risposte ad alcune polemiche di questi giorni: «Anzitutto – ha detto – non è vero che Brescia è discriminata nell’assegnazione del personale: dal 20 febbraio ad oggi, agli Spedali civili, sono state assunte ben 140 persone grazie alle misure e alle risorse della Regione Lombardia. E ancora, dei 10 volontari della Protezione civile nazionale, 6 sono stati destinati a Brescia e, grazie all’ impegno e all’amicizia dell’Albania e della Polonia potremo disporre di altri 45 medici».

Rolfi ha poi ricordato che «I tamponi ai medici di base continueranno a essere fatti e che l’assistenza domiciliare sul territorio e’ implementata grazie all’impegno dell’Ats e nel pieno rispetto delle indicazioni dell’istituto Superiore di Sanità ISS».

L’assessore ha quindi spiegato che «Sono 80 i malati lombardi che sono stati trasferiti nelle altre regioni, secondo le decisioni presa dall’Unita’ di crisi della Protezione civile Nazionale che e’ a capo dell’attivita’ di ‘cross’».

Il sottosegretario Alan Rizzi ha quindi aggiunto che «operazioni di questo genere sono certamente favorite dal rapporto quotidiano che intercorre fra la Regione e i rispettivi consolati. Un rapporto di stima e fiducia reciproca che porta a queste operazioni che hanno del miracoloso».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2020
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