“Chiediamo nuove chiusure per contenere il contagio”, salgono a 50 i positivi nel Varesotto

Dall'inizio dell'emergenza le terapie intensive lombarde hanno gestito 778 pazienti. In italia il numero totale dei tamponi positivi ha superato i 10mila

coronavirus

«I numeri del contagio ci dicono che l’esempio di Codogno deve essere la strada da seguire. In quelle zone rosse, dove la socialità è stata molto limitata, la diffusione del virus ha invertito la tendenza».

Nel fare il punto della situazione, come avviene ormai di consueto ogni sera dall’inizio dell’emergenza sanitaria, Regione Lombardia ha ribadito i motivi per i quali è stato chiesto al Governo di estendere i limiti alla chiusura di tutte le attività commerciali ed imprenditoriali ad eccezione dei servizi essenziali.

Un’ipotesi che al momento è solo una richiesta contenuta in una comunicazione che la Regione e i sindaci dei capoluoghi lombardi hanno inviato al Governo. Nessuna decisione è stata presa e una prima discussione potrebbe avvenire nella mattinata di mercoledì 11 marzo.

I numeri del contagio (con dati mancanti)

I numeri della diffusione del contagio sono stati diffusi con una premessa importante. Secondo quanto ha comunicato l’assessore Gallera il bollettino odierno potrà essere fortemente viziato dalle tempistiche di elaborazione dei tamponi.

Il totale dei casi positivi dall’inizio dell’emergenza in Lombardia è salito a 5791, con 4427 persone attualmente ammalate. I ricoverati in ospedale sono 3319, ovvero 505 in più di 24 ore prima. Cruciale il dato dei pazienti in terapia intensiva, vero nervo scoperto di questa emergenza, che sono saliti in totale a 466, ovvero 26 in più nelle ultime 24 ore. Il numero dei decessi è di 135 in più dell’ultimo aggiornamento che fa salire il bilancio dall’inizio dell’emergenza a 486.

I dati provinciali, nel Varesotto 50 i casi positivi

In provincia di Varese i dati del contagio, dall’inizio dell’emergenza, sono arrivati a 50 persone risultate positive al tampone (Questa la progressione negli ultimi giorni 50/44/32/27/23/17). Un test, che come ormai sappiamo, viene fatto solo a persone ospedalizzate con sintomi. Mentre Bergamo continua ad essere la provincia con il maggior numero di pazienti positivi: 1427.

I posti di terapia intensiva

«Oggi abbiamo 644 posti nelle nostre terapie intensive disponibili per pazienti affetti da coronavirus. Ai 723 che erano all’inizio ne abbiamo aggiunti 223, arrivando a 946. E nei prossimi giorni ne apriremo altri 150/200».

Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso della conferenza stampa convocata per fare il punto sulla situazione Coronavirus.

“Da quando è iniziata l’emergenza – ha spiegato – le terapie intensive hanno gestito 778 pazienti e dimessi 103, i deceduti sono stati 80. Il 25% dei pazienti non è più in TI, e oggi stiamo cercando di far ruotare il più possibile i pazienti, individuando altre strutture che possano ospitare i pazienti meno gravi. Pensiamo a strutture alberghiere o a spazi più ampi come potrebbero essere quelli della fiera. E’ anche al vaglio la possibilità di utilizzare per le cure intermedie le strutture socio sanitarie così da alleggerire i presìdi ospedalieri e aprire spazi sulle terapie intensive e trovare spazi tipo a Cuasso al Monte o Sondalo (100 posti). Va avanti anche la ricognizione su strutture tipo quella di Bollate per la subintensiva, ampliando così al massimo la nostra capacità di ricezione”.

La richiesta di una stretta ai limiti

«La zona di Codogno è l’unica in cui l’evoluzione dell’infezione si sta invertendo. Va ad una velocità completamente diversa rispetto a quella della Regione. Questo dato è quello che ha portato i sindaci dei capoluoghi e la Regione a chiedere al Governo nazionale misure più rigorose – ha detto il Governatore Fontana -. L’unica medicina che abbiamo in questo momento è limitare il contagio tra le persone. Tuttavia ho la sensazione che presso alcuni colleghi di Regione e qualche rappresentante di Governo non è ancora stata percepita in maniera uniforme la situazione che stiamo attraversando in Regione Lombardia».

Fontana ha annunciato che il Governo potrebbe riunirsi e decidere in merito nella mattinata di mercoledì.

La situazione in Italia

Sono 8.514 i malati di coronavirus in Italia al 10 marzo, 529 in più del giorno precedente, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha superato i diecimila: 10.149. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Le vittime sono complessivamente 631: rispetto al 9 marzo sono 168 in più.

Nelle ultime 24 ore i morti legati al Coronavirus in Italia sono stati 631, 168 in più in un giorno, con un incremento del 36,2%. L’incremento dei malati, passati da 7.985 a 8.514 (+529) è stato del 6,6%. Ma il dato risente di un aggiornamento della Regione Lombardia non arrivato in tempo. L’aumento delle persone guarite, diventate in totale 1.004, con un incremento di 280 unità, è del 38,6%. Infine i malati in terapia intensiva (877) sono aumentati di 144, con un incremento del 19,6%.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Marzo 2020
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