Controlli serrati contro la speculazione su mascherine e medicinali

In ogni tipo d'emergenza c'è sempre qualcuno pronto a sfruttare l'occasione. Il generale Lainati: "Ci muoviamo su ogni segnalazione ma nel Varesotto illeciti contenuti"

estorsione guardia di finanza di busto arsizio

Prima ancora che si diffondesse la notizia che un’azienda di Besozzo stesse riconvertendo la sua catena produttiva per confezionare mascherine la guardia di finanza di Varese aveva già proceduto ad effettuare un’ispezione per verificare che tutto si stesse svolgendo a norma di legge.

Si tratta della Di-bi di Besozzo, l’azienda specializzata in abbigliamento sportivo che ha iniziato da poco a produrre mascherine protettive. «La Guardia di finanza di Varese – spiega il titolare Joas Binda – è stata da noi per controllare la scheda tecnica delle mascherine e il costo dei materiali utilizzati. Gli agenti hanno confermato che il prezzo di 5 euro a mascherina che applichiamo è adeguato. È un prezzo che ci permette appena di rientrare nelle spese di produzione e sicuramente non ci è mai venuto in mente di speculare sulle mascherine, anzi ne abbiamo già regalate molte a chi ne avesse avuto più bisogno».

È un piccolo segnale che però fa ben sperare perché testimonia che nonostante gli sforzi concentrati nei controlli sugli spostamenti nel territorio, che anche la guardia di finanza come gli altri corpi di polizia è chiamata a fare, non viene meno il ruolo di polizia economico finanziaria. «In momenti come questi è ancora più importante evitare che ci sia chi si approfitti illecitamente della situazione», spiega il generale della guardia di finanza di Varese Marco Lainati impegnati nel coordinamento delle attività del comando provinciale.

In ogni tipo d’emergenza c’è sempre qualcuno pronto a sfruttare l’occasione per cogliere dei vantaggi personali a scapito degli altri con lo scandalo delle mascherine e dei disinfettanti venduti a prezzi gonfiati. Fenomeni che, fortunatamente, nel Varesotto sembrano essere molto contenuti.

«In questi giorni stiamo procedendo nel controllo delle attività commerciali ancora aperte al pubblico – spiega il generale Lainati -. Sono controlli che mirano innanzitutto a verificare che l’apertura sia conforme alle disposizioni in vigore per il contenimento dell’emergenza Covid-19, ma è nostro compito anche certificare la conformità ad esempio di alcuni prezzi per fermare speculazioni. Devo dire che dai controlli che stiamo facendo, ad esempio alle farmacie, non stanno emergendo situazioni di rincaro indiscriminato dei prezzi. Certo ci sono degli aumenti ma spesso dipendono dai rialzi di mercato delle materie che le farmacie stesse devono acquistare. Ci sono, purtroppo, negozi aperti che non dovrebbero. In questo caso procediamo a segnalare e sospendere l’attività».

Avarie

Per aiutare le attività di controllo della guardia di finanza è possibile per i cittadini anche segnalare le situazioni più gravi: «Il “117” è il numero di pubblica utilità mediante il quale i cittadini dialogano direttamente con la Guardia di Finanza – spiega il Generale -. Noi facciamo di tutto per muoverci il più velocemente possibile e verificare le situazioni segnalate».

Segnalazioni che possono portare a provvedimenti e ammende ma che possono avere anche un risvolto positivo in determinate situazioni: «Se emergono illeciti si procede al sequestriamo della merce e a seconda del reato anche provvedimenti più seri – spiega il generale -. Ma ci sono casi, in questa situazione d’emergenza, nei quali durante i controlli possiamo svolgere anche dare delle indicazioni importanti. Nel caso della ditta di Besozzo, appurato che non stesse producendo apparati medicali del tipo ffp2 e ffp3 e che non li stesse spacciando per tali, abbiamo dato delle indicazioni importanti su cosa mettere in etichetta per non commettere errori».

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Pubblicato il 21 Marzo 2020
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