Deve chiudere l’attività a causa del Coronavirus, ma gli uffici le impongono le ferie

È la proprietaria di una tabaccheria di Busto Arsizio con gravi problemi di salute; lei vuole chiudere per malattia, ma la Federtabaccai la invita a dichiarare la chiusura per ferie

tabaccheria paracchini busto arsizio

Non vuole andare in ferie, non ha bisogno di giorni di svago, ma deve chiudere la sua attività per necessità. È la storia di Chiara Paracchini, una donna di 72 anni, reduce di tre operazioni per tumore, invalida al 100% e che usufruisce della 104 (Legge 104/92: riconosce benefici ai portatori di handicap), con la necessità, in questo momento delicato in cui sta facendo da padrone il famigerato Coronavirus, di chiudere temporaneamente la sua attività, la ricevitoria tabacchi in via Mazzini 36 (a Busto Arsizio). Lei sotto cure oncologiche, mentre l’impiegata assente sul lavoro da una quindicina di giorni per patologia bronchiale.

«Sono andata agli uffici della FIT (Federazione Italiana Tabaccai, ndr) per chiedere la chiusura della mia attività, ma gli sportelli erano chiusi per quarantena – ha raccontato la signora Paracchini – quindi ho mandata la richiesta via pec (posta elettronica certificata, ndr), ma mi hanno risposto negandomi la possibilità di chiusura per Coronavirus, consigliandomi invece di chiudere per ferie».

Optare alla “chiusura per ferie” non è però la soluzione corretta per una signora di 72 anni con problemi di salute che deve necessariamente chiudere, a tutela della sua salute: «Vorrebbe dire ferie per me e per la mia dipendente che tra l’altro devo stipendiare ugualmente – ha sottolineato la titolare Paracchini –. Vorrebbe dire sostenere delle spese in più per un motivo falso. Se loro sono in quarantena, pensa io cosa dovrei fare che sono a contatto col pubblico e in più sono malata» ha sfogato la titolare che resta in attesa di una risposta migliore.

Le sue condizioni di salute non sono ottimali, lo dimostra il riconoscimento dell’invalidità al 100% e il diritto alla 104; il rischio di prendere l’influenza è dietro l’angolo, ma stando a quanto ha concesso l’ufficio dei Monopoli per la Lombardia alla titolare, non è da sottovalutare nemmeno il «rischio di perdere la licenza; nel caso non mi trovassero in tabaccheria rischio lavorativamente pertanto io cerco di lavorare, ma il mio rischio di salute non è per niente irrilevante. Se dovessi subire una contaminazione di Coronavirus, procederò ad una denuncia» ha precisato Chiara Paracchini ammettendo di aver messo a conoscenza delle «conclusioni (semplicemente) assurde per mancanza di normative corrette e tempestive» anche diverse redazioni televisive conosciute a livello nazionale.

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Pubblicato il 02 Marzo 2020
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