Imposte rinviate e spesa a casa per gli anziani. Così Jerago con Orago reagisce all’emergenza

La risposta viene dal Comune, ma anche dall'associazionismo e dai singoli cittadini

emilio aliverti

«Sento il sostegno dei miei concittadini. E apprezzo anche la capacità di mettersi in gioco capendo le difficoltà del momento». Emilio Aliverti, sindaco di Jerago con Orago, vive giorni di grande attività, come tutti i sindaci coinvolti in pieno nella fase di emergenza. Una esperienza che è individuale e insieme profondamente collettiva. Fatta di risposte dell’ente Comune – il rinvio delle imposte, ad esempio – e di disponibilità dei cittadini da mettere in rete. Di conti e di relazioni umane.

L’emergenza mette di fronte a difficoltà «dal punto di vista umano», soprattutto per chi non ha reti parentali, e ha un impatto forte sull’economia: «esercizi pubblici, imprese, ma anche associazioni» dice il sindaco (la foto è d’archivio).

Di qui le due attenzioni prioritare, quella per il sociale e quella per i soggetti economici del paese. «Dal punto di vista sociale vigiliamo perché piccoli problemi non diventino grossi: abbiamo attivato la consegna di alimentari e farmaci, coinvolgendo volontari, 30-40 persone, presentatesi singolarmente o attraverso associazioni, coordinate da ProCiv e da Unità di Crisi. Per garantire le consegne dei farmaci abbiamo inquadrato il dipendente della farmacia anche come volontario, per una maggiore copertura».

La spesa per gli anziani viene fatta in paese, come piccolo modo anche per sostenere i negozi del paese (ancora numerosi). E questo porta al secondo punto: le tutele economiche. La giunta comunale (che si riunisce telefonicamente, con modalità già previste nelle settimane scorse) ha varato misure straordinario: «Il rinvio della scadenza Tari a dicembre 2020, con la seconda rata a febbraio 2021. Allo stesso modo si agisce per Tosap e plateatico al mercato: viene sospeso pagamento e saranno ridefinite le scadenze». Notizie che danno un po’ di fiato agli esercenti e alleviano la pressione psicologica, per quanto possibile.

C’è poi il capitolo degli aiuti alle famiglie, anche a sostegno di servizi privati che rischiano di rimanere in affanno: «I servizi pre e post scuola sono sospesi, storneremo giorni non usufruiti. Per quanto riguarda le scuole materne emetteremo un voucher da 50 euro per famiglia, per consentire coperture delle rette di asili privati». 

Aliverti garantisce poi l’impegno per «la continuità dei pagamenti» da parte del Comune. «Solo lunedì abbiamo pagato 130mila euro, il grosso a scuole materne e associazioni, allo stesso modo garantiremo i fornitori». 

Infine, anche all’interno dell’ente Comune si sta facendo il massimo per digtalizzare il lavoro e consentire l’attivazione dello smart working al massimo livello. «Stiamo lavorando per potenziare l’infrastruttura della rete Internet, anche per far fronte anche a ritardi Open Fiber» dice ancora con un pizzico di polemica il sindaco. «Nei prossimi giorni sarà attivato ponte radio, anche per attivare il più possibile lo smart working».

Come in altre realtà, anche qui emerge la forza anche comunitaria delle risposte: fatta di singoli cittadini, di associazioni. Che resistono anche all’isolamento sociale che l’emergenza sta provocando.

«Da sindaco si sente fortemente la responsabilità: di fare le scelte giuste, di comunicarle in modo giusto, di prendere le decisioni nei tempi giusti» spiega Aliverti quando chiediamo come stia vivendo questi giorni. «Sentire il sostegno delle persone con cui lavori e dei cittadini dà forza: ringrazio chi in un modo o nell’altro sostiene l’attività del sindaco, che obiettivamente è faticosa, per onere e responsabilità. Apprezzo anche la capacità di tante persone di mettersi in gioco capendo le difficoltà del momento: nel giro di due ore ho ottenuto disponibilità di 30 giovani per le consegne agli anziani. Una capacità che mi consola e dà speranza: viene fuori un forte senso della comunità. Fa arrabbiare invece chi cerca di interpretare le norme, di cercare il cavillo per sfuggire: giovani e anziani in particolare, in questo momento».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 10 Marzo 2020
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