Legabasket, parziale sorpresa: Umberto Gandini eletto presidente
Il manager varesino, chiamato per diventare nuovo amministratore delegato, è stato invece eletto "numero uno" dell'organismo che gestisce la Serie A
Il manager varesino Umberto Gandini, 59 anni, è stato eletto quest’oggi all’unanimità nuovo presidente di Legabasket, l’associazione che riunisce la squadre che disputano il campionato di Serie A di pallacanestro.
Una decisione sorprendente non tanto per il nome, quanto per l’incarico: Gandini infatti era già stato scelto dalla Lega ma per diventare amministratore delegato della stessa, un ruolo che non è previsto dallo statuto (che, al contrario, contempla quello di direttore generale) dell’organismo. Ma proprio per questo, da più parti, sembrava ci fosse la volontà di variare lo statuto così da tagliare su misura l’incarico per Gandini.
Invece l’assemblea odierna ha deliberato che il manager dovrà assumere una funzione presidenziale, andando così a sostituire Egidio Bianchi, che era già comunque pronto da tempo a lasciare la poltrona più importante. Il comunicato emesso da Legabasket, tuttavia, non spiega se Gandini assumerà anche altre funzioni o se si andrà ora alla ricerca di un amministratore delegato.
Nato a Varese, cresciuto agonisticamente nei Mastini dell’hockey, Gandini ha maturato nel tempo una grande esperienza in ambito dei diritti televisivi nello sport (in seno alla Fininvest) e quindi in ambito calcistico attraverso una lunga militanza dirigenziale nel Milan e a una più breve nella Roma. Proprio la Pallacanestro Varese, attraverso il presidente Marco Vittorelli, aveva sostenuto la sua candidatura in Lega, poi vagliata dalla “triade” composta da Baraldi (Virtus Bologna), Stavropoulos (Milano) e Sardara (Sassari) incaricati di trovare una nuova dirigenza per la “Confindustria dei canestri”.
Gandini sarà il secondo varesino a ricoprire il ruolo: prima di lui toccò ad Adalberto Tedeschi (genero e stretto collaboratore di Giovanni Borghi) che – tra il 1970 e il ’72 – fu primo presidente in assoluto della Lega. Anni dopo fu invece la volta di Gianni Corsolini (bolognese, ma dirigente di Cantù) che tuttora risiede nel Varesotto.
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