Openjobmetis: palazzetto vuoto e giocatori fermi fino al 19 marzo
Douglas è volato a Londra, Carter nel Nebraska ma hanno assicurato il ritorno in caso di ripresa degli allenamenti. Serrata anche la sede sociale. Due tesserati di Pesaro positivi al coronavirus
La palla a spicchi ha definitivamente smesso di rimbalzare sul rinnovato parquet della Enerxenia Arena. Il palasport di Masnago ha chiuso i battenti dal momento che la Openjobmetis ha decretato lo stop anche agli allenamenti che da tempo si svolgevano a porte serrate, seguendo un rigido protocollo di sicurezza.
La squadra di Attilio Caja resterà ferma sino almeno al 19 marzo prossimo, data scelta nel caso dopo il 4 aprile la situazione di controllo rispetto al diffondersi del coronavirus dovesse migliorare e dare spazi per una ripresa del campionato di basket che, al momento, pare un’ipotesi lontana.
«Oltre al campo di gioco abbiamo chiuso anche tutti gli uffici – spiega il gm biancorosso Andrea Conti – visto che la nostra sede si trova proprio nei locali del palasport. I dipendenti resteranno a casa: l’arena resta disponibile se a turno, uno dei nostri giocatori vuole fare esercizio di tiro o allenamento individuale ma solo per quello. Nel caso, accenderemo le luci e prepareremo i palloni, ma ogni atleta si gestirà il proprio momento senza allenatori o assistenze di altre persone».
Due giocatori hanno lasciato Varese: si tratta degli ultimi due arrivati, Toney Douglas e Justin Carter, ma entrambi hanno affermato di voler rientrare nel momento in cui dovessero essere riattivati gli allenamenti collettivi (quindi il 19 nella migliore delle ipotesi). Douglas ha moglie incinta a Londra ed è volato nella capitale inglese, Carter invece ha una numerosa famiglia in Nebraska (moglie e quattro figli) e ha predisposto un possibile ritorno via Vienna.
Gli altri beniamini del pubblico varesino restano in città ma nelle rispettive abitazioni e liberi da impegni con la società. «Li teniamo naturalmente aggiornati sull’evolversi della situazione – spiega Conti che in queste ore dovrà discutere con gli alti dirigenti di una serie di disposizioni da dare ai dipendenti – anche se siamo costretti a navigare un po’ a vista. A mio parere si sarebbe dovuto prendere una posizione più drastica fin da subito; ora non ci resta che attendere quali saranno le decisioni tra una decina di giorni».
Intanto anche il mondo del basket italiano conta i primi positivi al test del coronavirus. Si tratta di due tesserati della Carpegna Prosciutto Pesaro che non ha specificato le generalità delle due persone e neppure il ruolo (se dirigenti, appartenenti agli staff o giocatori). La provincia marchigiana era stata una delle 14 (al di fuori della Lombardia) che fin da sabato sera avevano subito le restrizioni poi estese al resto d’Italia.
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