Pazienti Covid assistiti a domicilio, ma occorrono le protezioni per il personale

Cittadinanza Attiva rilancia la richiesta di proteggere il personale che sarà impegnato nel controllo dei pazienti a domicilio

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Il sistema sanitario va potenziato se si vuole uscire dal tunnel. Nella richiesta di maggior coinvolgimento, ma anche percorsi strutturati si evidenziano gli infermieri di famiglia, personale specializzato che va al domicilio.

Lo scenario è quello di un grande numero di persone da assistere, purtroppo non identificato, e allo stato attuale non identificabile, e destinato a crescere nell’immediato futuro.

Con deliberazione n° XI/2986 del 23/03/2020 viene definita una strategia di sorveglianza dell’epidemia di coronavirus fuori dall’ospedale, per continuare a curare chi ne è uscito, chi non ha, o chi non ha ancora, bisogno di andarci.

«Bisogna, dunque, fare in fretta –  dichiara Liberata Dell’Arciprete, segretario di CittadinanzaAttiva Lombardia – perché, al più presto, entrino in azione le Unità Soccorso Continuativo Assistenziale (Usca), l’assistenza domiciliare integrata su un modello di ADI Covid-19 e tutto quanto previsto, ma prima di tutto, va data carattere di massima urgenza alla fornitura di scorte sufficienti di dispositivi di protezione per gli operatori perennemente esposti al rischio di contagio».

«Alcuni operatori –  continua- ci segnalano il bisogno di camici idrorepellenti, camici TNT e mascherine FFP3 oltre a sovrascarpe, guanti e visiere. Hanno oggi, una media di 25 persone al giorno ciascuno da assistere, tutti potenzialmente infetti o con covid positivo in dimissione ospedaliera. I telefoni squillano in continuazione senza tregua e si lavora dalle 6 alle 20 in giro per il territorio».

La precisa tipologia di assistenza erogata, home to home, impone un cambio di DPI ad ogni uscita di domicilio per tutelare la salute di ogni assistito in ogni singolo setting. E conclude, «i numeri appena citati sono destinati a crescere con l’entrata a regime della deliberazione del 23/03 e questo richiede il massimo impegno da parte delle Istituzioni nel reperimento dei dispositivi di protezione tali da escludere la possibilità di contagio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Marzo 2020
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