Alla casa di riposo di Laveno Mombello: “Aiutateci. Abbiamo bisogno di personale”

Settanta dipendenti su 300 (tra medici, infermieri e Asa) sono a casa per malattia mentre il focolaio di coronavirus all'interno della struttura continua ad allargarsi. Il direttore si appella a chiunque possa aiutare e scrive al sindaco a Fontana e all'Ats

Fondazione Menotti Bassani Laveno Mombello

“Abbiamo bisogno di aiuto. La situazione è terribile e la priorità ora è trovare personale sanitario”.

Giovanni Bianchi, direttore della casa di riposo Menotti-Bassani di Laveno Mombello si rivolge a tutti. “Stiamo facendo il possibile, ma siamo di fronte a una realtà che richiede molto di più. Non possiamo rimandare questo appello. Aiutateci come potete”.

L’allarme era stato già lanciato nei giorni scorsi ma la situazione si fa sempre più critica di giorno in giorno a causa del focolaio di coronavirus scoppiato nelle ultime settimane e che ha già causato diversi decessi.

Per questo motivo il direttore generale della struttura Giovanni Bianchi, oltre a lanciare questo appello, ha deciso di scrivere una lettera accorata al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, al sindaco di Laveno Mombello Ercole Ielmini e ai vertici di Ats per richiedere l’invio urgente di personale.

IL PERSONALE SANITARIO CHE SI RICERCA

Se dal punto di vista dei dispositivi di protezione qualcosa è accaduto, con l’invio di materiale, ora il vero problema è la carenza di medici, infermieri e personale Asa: «Ci servono 5 medici, 7 infermieri e almeno 30 Asa – scrive Bianchi -. Ho paura, tanta, ma abbiamo difficoltà a sostituire il personale in malattia (70 su 300)».

Il direttore spiega che tutto il personale reperibile nell’area di Laveno Mombello è stato contattato e che provvederà a chiedere aiuto anche alle rsa non ancora intaccate dal Covid 19 ma la situazione è sempre più difficile e c’è sempre meno tempo «per salvare quanto ancora si può».

ABITAZIONI O STRUTTURE DI ACCOGLIENZA

L’altro bisogno è trovare delle strutture di accoglienza per il personale. Nei giorni scorsi grazie al primo appello sono state trovate delle soluzioni, ma ora non bastano più.

In diverse zone alcuni cittadini che utilizzano solitamente Airbnb hanno messo a disposizione stanze o interi appartamenti per i sanitari. Alcuni lo hanno fatto gratuitamente per esprimere così la solidarietà ai sanitari impegnati contro la pandemia. Ci auguriamo si possano fare avanti soggetti anche nel lavenese permettendo così di accogliere qualche volontario anche da lontano.

I CONTATTI

È importante diffondere questa comunicazione. I contatti sono:

email: bice1960@live.it

telefono: 340.5396579

 

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Pubblicato il 12 Aprile 2020
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