Forza Italia Varese “Non è più sostenibile la chiusura dei locali”
In una nota dei consiglieri Esposito, Galparoli e Longhini il gruppo esprime "condivisione e sostegno" all'appello di titolari e dipendenti di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici
Il gruppo consiliare di Forza Italia Varese condivide e sostiene con convinzione l’appello di titolari e dipendenti di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici che in una lettera al sindaco e a noi consiglieri sollecitano con forza la riapertura dei loro esercizi commerciali il prima possibile.
Domenico Esposito, Piero Galparoli e il capogruppo Simone Longhini in una nota precisano: «Riteniamo anche noi non più sostenibile un prolungamento della loro chiusura fino a Giugno con ricadute economiche, occupazionali e sociali drammatiche per tutta la città e il nostro territorio».
LA LETTERA DEGLI ESERCENTI VARESINI
“Spettabili rappresentanti eletti nella città di Varese siamo imprenditori dei settori ristorazione, somministrazione ed operatori nei servizi di estetica e di barbiere e parrucchieri, questa nostra comunicazione vuole essere un appello affinché vi facciate portatori delle nostre preoccupazioni e delle serie difficoltà in cui versano, non solo le nostre attività, ma anche i nostri dipendenti che ad oggi non hanno ancora ricevuto nessuno degli ammortizzatori sociali promessi dal governo centrale.
Vi chiediamo di riportare le nostre istanze alla Presidenza del Consiglio ed al Governatore della Regione Lombardia affinché vengano riconsiderate le date di apertura delle nostre attività previste per il primo giugno.
Siamo in seria difficoltà economica, da noi dipendono le nostre famiglie ed abbiamo la responsabilità dei nostri dipendenti, siamo allo stremo ed a breve non avremo più le risorse nemmeno per i beni di prima necessità.
Spettabili consiglieri comunali, siete i rappresentanti eletti dal popolo ed il popolo Vi chiede aiuto; ascoltate il nostro grido di dolore, aiutateci a far riaprire le nostre aziende ed a far rivivere la nostra economia.
Noi saremo i primi a mettere in campo tutte le nostre capacità e gli strumenti idonei per contrastare il “maledetto” covid-19 e garantire la salute dei nostri concittadini. Noi vogliamo soltanto lavorare e poter aprire il 18 maggio come tutti gli altri commercianti”
Questo appello è stato sottoscritto virtualmente da decine di titolari che, rispettosi del divieto di uscita, non hanno potuto firmare in originale il documento.
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