Il sindaco Centrella: “7 richieste d’aiuto ignorate dalle autorità, alla Sacra Famiglia serve intervento drastico”

Il sindaco di Cocquio Trevisago Danilo Centrella ha scritto una lettera indirizzata ad ATS Insubria, alla Regione Lombardia e alla prefettura nella quale ha messo in fila tutte le richieste di intervento fatte nei giorni dell'emergenza sanitaria

Avarie

Il sindaco di Cocquio Trevisago Danilo Centrella ha scritto una lettera indirizzata ad ATS Insubria, alla Regione Lombardia e alla prefettura nella quale ha messo in fila tutte le richieste di intervento fatte nei giorni dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in relazione alla situazione dell’Istituto Sacra Famiglia dove ben 65 ospiti sono risultati positivi. Di seguito la lettera data 6 aprile con le constatazioni del sindaco e le richieste di “intervento drastico”:


Gentilissimi,
alla luce dei dati che definirei sconcertanti relativi alla positività al virus Covid-19 di ben 65 ospiti dell’Istituto Sacra Famiglia con sede nel nostro comune, la presente per un ennesimo (il settimo) sollecito di vostro intervento, come da mie precedenti richieste e comunicazioni a Voi inviate, che non hanno mai avuto risposta e che riporto per completezza:

1) In data 28.3.2020, in seguito ad alcune segnalazioni pervenute da parte di dipendenti dell’Istituto Sacra Famiglia (sede di Cocquio Trevisago) sulla mancanza di azioni mirate ad evitare il contagio e nonostante le rassicurazioni pervenutemi subito dopo da parte dall’Istituto, ho eseguito un sopralluogo presso l’Istituto, riscontrando alcune irregolarità sia nella pratica del corretto isolamento degli ospiti che nell’uso dei DPI da parte dei dipendenti. Ho inviato alla Vostra attenzione una formale comunicazione per richiedere un intervento di supporto, al fine di garantire una più rigida regolarità nelle procedure di isolamento, avvisando telefonicamente il Dr. Taferna di ATS Insubria, rimasta tutt’ora senza risposta.

2) In data 30.3.2020 ho inviato un formale sollecito ad ATS Insubria e Prefetto di Varese alla mia prima lettera, chiedendo nuovamente l’intervento degli organi competenti, tutt’ora rimasto senza risposta

3) In data 1.4.2020 ho inviato formale segnalazione a Governatore di Regione Lombardia, Direttore Generale ATS e Prefetto di Varese sui ritardi nella comunicazione di casi COVID positivi nel nostro territorio, dei quali avevo avuto informale comunicazione dai familiari dei soggetti stessi, ritardo che stava vanificando di fatto le procedure di isolamento domiciliare operate nel nostro territorio con il supporto del Centro Operativo Comunale.
Ho contestualmente sollecitato una pronta ed efficace gestione della RSA Sacra Famiglia che, pur non avendo ancora ospiti COVID positivi, sarebbe presto potuta diventare un focolaio di diffusione virale, se non fossero state adottate le più rigide procedure di isolamento. Ho richiesto quindi un sopralluogo di personale ATS Insubria, sopralluogo che il personale di ATS ha eseguito in data 2.4.2020, riferendo poi la regolarità delle pratiche di isolamento dei pazienti con relazione inviata in data 3.4.2020.

4) In data 1.4.2020, 2.4.2020 e 3.4.2020 sono stati eseguiti i tamponi nei dipendenti Sacra Famiglia e tutt’oggi non è noto l’esito dei tamponi

5) In data 2.4.2020 ho inviato richiesta di intervento a Direttore Generale ATS Insubria e Prefetto di Varese informando della positività COVID di 8 operatori sanitari e 5 sintomatici e di 4 degenti positivi, 42 degenti sintomatici e 25 in attesa di eseguire tampone (per mancata disponibilità alla processazione degli stessi). Anche in tale occasione ho espresso ennesime preoccupazioni sul ritardo informativo e strategico di ATS e sollecitando un formale intervento di assistenza della Struttura, in collaborazione con la Direzione Generale e Sanitaria di Sacra Famiglia (alla quale ho personalmente e quotidianamente richiesto intervento di supporto). Ho formalmente annunciato al Direttore ATS e Prefetto l’imminente drastica evoluzione di focolaio infettivo in assenza di drastiche misure di isolamento. Ho richiesto il completo isolamento della struttura e l’esecuzione di tamponi in tutti gli ospiti della struttura. Anche in tale occasione nessuna formale risposta è giunta al sottoscritto Sindaco di Cocquio Trevisago.

6) In data 4.4.2020 ho formalmente inviato richiesta di intervento a Presidente Regione Lombardia, Assessore di Regione Lombardia, Direttore Generale ATS Insubria, Direttore Generale Sacra Famiglia, Direttore Sanitario Sacra Famiglia, Direttore Sacra Famiglia sede di Cocquio Trevisago e Prefetto di Varese, informandoli del drastico aumento del numero di pazienti sintomatici seppur senza esito di tampone, ed esprimendo le sempre più crescenti preoccupazioni sulla possibile rapida diffusione del virus nel nostro paese, considerato che tutti gli operatori avevano libero accesso e uscita dall’Istituto e libertà di movimento nei paesi di residenza. Anche in tale occasione nessuna azione di organi competenti è a me nota e nessuna risposta mi è pervenuta

7) In data 5.4.2020 ho informato Prefetto, Direttore Generale di Sacra famiglia, Presidente Regione Lombardia e Direttore generale ATS delle informazioni ricevute da Direzione di Sacra Famiglia ed in particolare dell’esito dei tamponi nei degenti con ben 65 ospiti positivi e 13 negativi (33 pazienti postivi risultano sintomatici e 9 con necessità di ossigenoterapia). Nella stessa giornata si contavano due pazienti deceduti, uno in ambiente ospedaliero ed uno in istituto. E nella stessa giornata l’istituto Sacra Famiglia ha inviato richiesta formale al nostro Comune di supporto economico per scarsità di strumenti utili ad un corretto isolamento degli ospiti (il comune di Cocquio Trevisago ha stanziato fondi per l’esecuzione di screening anticorpale di 100 ospiti degenti e per strumentazione DPI).
Ho inoltre informato nuovamente sulle estreme criticità che potrebbero presto intercorrere se l’esito dei tamponi del personale dovesse essere positivo. Anche in questo caso nessuna risposta è giunta alla mia attenzione.

Comunico inoltre che in data 6 aprile, su finanziamento del Comune di Cocquio Trevisago, sono stati eseguiti esami di screening del personale di degenza asintomatico non ancora sottoposto a tampone. Il Comune ha inoltre patrocinato una raccolta fondi della popolazione per sopperire alle carenze della struttura, in quanto la Direzione Sanitaria dell’Istituto mi ha informato che ATS invierà due volte la settimana DPI, ma in quantità non sufficiente.

Informo inoltre che il Direttore della Sede di Cocquio Trevisago di Sacra Famiglia ha riferito che un solo medico è presente nella struttura con presenza di 160 degenti, in quanto un medico in attesa di esito di tampone ha accusato febbre ed è a domicilio. L’ attuale situazione riferita dalla Dr.ssa Puddu (Direttore di Struttura di Cocquio Trevisago) risulta essere la seguente, come da sua comunicazione:
“ …9 operatori positivi al tampone ed a casa in quarantena. Attesa degli esiti dei tamponi effettuati da ATS su tutti gli operatori di Sacra Famiglia dopo 5 giorni. Ad ATS è stato inviato un sollecito perché gli operatori testati possano avere un ritorno.
Nel pomeriggio 64 operatori dello stabile Pogliani sono sati sottoposti a prelievo sierologico dal gruppo Medicalcenter. Continua la ricerca da parte sia della direzione di Cocquio sia di quella generale di Cesano Boscone di operatori ASA ed OSS, infermieri e medici.
Passando alla situazione degli ospiti segnaliamo che rimangono 64 ospiti positivi di cui 32 sintomatici. Di questi 32 ospiti, 13 necessitano di ossigenoterapia. Per tre ospiti è iniziata terapia a base di idrossiclorochina. …”

Gentilissimi, date queste premesse, la presente per sollecitare nuovamente un drastico intervento di Regione Lombardia, di ATS Insubria e del Prefetto di Varese perché la struttura venga completamente isolata e venga evitato al personale sospetto positivo di diffondere la patologia virale. Ricordo infatti che dopo 6 giorni non è ancora a disposizione l’esito dei 130 tamponi effettuati nel personale di Sacra Famiglia. Ritengo tale atteggiamento estremamente imprudente nell’obiettivo dichiarato da Regione Lombardia di voler contenere la diffusione della patologia virale.

Sollecito per l’ennesima volta un radicale supporto di regione Lombardia, ATS e Prefettura nel celere invio dei dati relativi ai soggetti positivi COVID (cittadini residenti e/o con attività lavorativa nel mio paese) per permettere un loro rapido isolamento e scongiurare così la diffusione della patologia.
Supplico la SV di intervenire con una concreta azione che possa essere di supporto con i fatti e non le parole alla tutela della salute della mia popolazione.
Allego, per completezza di informazione le lettere a voi inviate e le due lettere a me pervenute da parte di Sacra Famiglia.
Informo la SV che la presente lettera sarà pubblicata sul sito web comunale per l’obbligo di trasparenza di informazione che il Sindaco deve ai propri cittadini.

In ultimo, da medico mi associo al pensiero espresso in data odierna nella lettera inviata alla regione Lombardia da parte della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri della Lombardia.

Tanto dovuto
Dott. Danilo Centrella

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Aprile 2020
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