Val Grande, le parole di Paolo Rindi danno speranza nei giorni della crisi

Una frase postata dai gestori dell'Ostello Val Grande che riletta oggi "sembra proprio adatta alla sfida che stiamo per affrontare"

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“Quando ali di colibrì moveranno monoliti”. È una frase scolpita da Paolo Rindi, giovane varesino scomparso nel 2016 in Val Grande, quella scelta questa mattina dall’Ostello di Cicogna per dare il buongiorno ai suoi contatti Facebook sparsi in tutta Europa.

Pochissime parole ma efficaci per raccontare come si sta vivendo questo periodo all’ingresso della grande area wilderness a poca distanza dal Lago Maggiore. Il turismo è fermo ma non la voglia di ricominciare e i gestori dell’ostello Val Grande l’hanno più volte dimostrato.

Non sappiamo se Paolo Rindi avesse in mente la “favola del colibrì”, scelta tra l’altro proprio in questi giorni anche da Palazzo Chigi per la campagna di comunicazione sull’importanza dei gesti dei singoli per uscire dall’emergenza dettata dal Coronavirus, ma il significato della sua frase rimane chiaro e potente.

Di seguito il messaggio dell’Ostello Val Grande:

“Questa frase è scolpita sul sentiero che va a Pogallo. E’ di un ragazzo di Varese scomparso alcuni anni fa mentre camminava in #ValGrande. Nel rileggerla oggi, ci sembra proprio adatta alla sfida che il nostro ostello sta per affrontare: una ripartenza lenta, progressiva, complessa, della quale non sappiamo la data di avvio. Abbiamo in mente un’iniziativa straordinaria con la quale ognuno di noi potrà darci una mano, se lo vorrà. Entro pochi giorni vi spiegheremo tutto. Grazie”

Qui la favola del colibrì raccontata da Simone Cristicchi per la campagna nazionale “Fai anche tu la tua parte. Resta a casa”

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Aprile 2020
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