Velagranda: “Restiamo a casa, ma temiamo per le barche”

L'associazione velica varesina rispetta le norme in vigore ma il direttivo sta andando incontro a spese impreviste che preoccupano l'ambiente

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Dal 2015 è l’asd Uisp che porta a Varese il fascino della vela e anche collaborazioni con altre realtà associative. Ma l’emergenza coronavirus sta provando il morale e anche le finanze dell’asd Velagranda, che resta unita nelle avversità dimostrando di essere, come dice una delle sue anime, Pierluigi Mascetti, «una bella famiglia allargata».

L’appuntamento fisso del martedì sera è rispettato: «Non restiamo lontani – spiega Mascetti – ma ci ritroviamo on line, anche se non è semplice: ogni martedì siamo più di venti persone nella nostra sede di Masnago». Un bel gruppo che resiste negli anni e che sta affrontando un momento difficile per la sopravvivenza dell’attività.

Già, perché se per altri sport è sufficiente, da parte degli istruttori, mandare dei video tutorial e rispondere alle domande su whatsapp, per la vela ovviamente non può essere sufficiente. «Anche se ci stiamo provando. Qualche giorno fa uno dei nostri soci più esperti ha mandato a tutti un video tutorial per imparare a fare i nodi alle cime: si è ingegnato annodando le frange di un tappeto».
I problemi, però, sono tantissimi, a cominciare da quelli economici: «Tra dicembre e gennaio avevamo organizzato i corsi di vela in mare. A giugno ne avevamo uno a Corfù, in Grecia: abbiamo dovuto rimandare tutto». Uno sforzo economico non da poco: i biglietti aerei per tutti, le barche da noleggiare, e poi i pernottamenti, i pasti. «Per ora abbiamo annullato tutto, tranne i biglietti aerei, che stiamo cercando di spostare più avanti nel tempo. Sperando di non perderli», spiega Mascetti.

E non è finita: le barche dell’associazione, ormeggiate sul Lago Maggiore, non possono essere raggiunte per la solita manutenzione. «Da fare ce n’è sempre molto – dice Mascetti in questa situazione, abbiamo almeno la consolazione che il livello del lago si sta mantenendo tutto sommato stabile, quindi le cime che tengono legate le barche alle banchine non devono essere regolate troppo». Perché non poter uscire di casa implica anche il dover rinunciare ai propri hobby, e per i velisti è particolarmente dura: «In tempi normali alcuni di noi, pensionati, escono per un giretto in barca anche più di una volta a settimana per tutto l’anno. Restare tra quattro mura, per di più sapendo quanto ci sarebbe da fare come manutenzione, è davvero difficile».

Ma non è nel carattere dei cinquanta e più soci, che vanno dagli 8 agli 80 anni, perdersi d’animo: «Continueremo a trovarci il martedì, anche se solo in modo virtuale – conclude Mascetti – e appena possibile riprenderemo le nostre attività, il nostro impegno per portare questo sport a tutti, nello spirito Uisp». E l’impegno per l’ambiente, elemento fondamentale per i velisti: «A Natale abbiamo regalato a tutti i nostri soci, in collaborazione con Legambiente e Mare Vivo, delle borracce di alluminio. Perché la vela è anche rispetto per l’ambiente, fondamentale per continuare a godere di questo sport».

SPECIALE UISP – Tutti gli articoli di VareseNews in collaborazione con UISP Varese

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Pubblicato il 01 Aprile 2020
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