Allagato il Rebelot di Induno Olona, il Comune sporge denuncia: “Il sabotatore aveva le chiavi”

Secondo la relazione dell'Ufficio tecnico comunale qualcuno ha sottratto le chiavi del centro ricreativo per anziani di via Piffaretti e ha deliberatamente allagato la struttura

Induno Olona generiche

Potrebbe essere di origina dolosa l’allagamento che si è verificato nei giorni scorsi al centro ricreativo anziani “Rebelot” di Induno Olona.

L’allagamento del piano terra e del seminterrato dell’edificio di via Piffaretti da poco acquisito dall’Amministrazione comunale dalla Soms e da circa un anno adibito a centro ricreativo per anziani, era stato segnalato lo scorso 12 maggio al Comune di Induno. Ad informare della perdita l’Ufficio Tecnico è stata la presidente della Pro loco che gestisce il centro ricreativo Rebelot, dopo un’assenza che durava dal 3 marzo a causa delle disposizioni restrittive del lockdown.

«L’immediato sopralluogo effettuato dagli uomini dell’Ufficio tecnico comunale – spiega l’Amministrazione – ha consentito di arrivare a formulare un’ipotesi sconcertante ed inattesa: la fuoriuscita d’acqua, che ha inzuppato la soletta causando un danno alla struttura, sarebbe di origine dolosa».

“Il sinistro – scrivono i tecnici nella relazione – è stato presumibilmente causato dolosamente, in quanto chi ha operato oltre ad essere in possesso delle chiavi delle porte d’accesso, conosceva esattamente come e dove intervenire per produrre il danno arrecato sul fabbricato”.

Il funzionario responsabile dell’Ufficio tecnico ha immediatamente disposto di presentare denuncia all’Autorità giudiziaria, perché venga avviata un’indagine.

Secondo quanto ricostruito qualcuno avrebbe dunque aperto volutamente i rubinetti.  «La perdita d’acqua – sostiene l’Amministrazione comunale – deriva dall’inopinata riapertura dei rubinetti dell’impianto termico, le cui tubazioni al piano primo erano state danneggiate durante alcuni sondaggi strutturali operati da una ditta per verificare la stabilità della soletta del primo piano alcuni mesi or sono. A seguito di questo danneggiamento, si era optato per la chiusura delle tubazioni, tramite valvola di carico presente nel piano interrato, valvola a cui per maggior sicurezza era stata rimossa e nascosta la maniglia, proprio per evitare eventuali errori».

“Così non è andata – scrive l’Ufficio Tecnico nella sua relazione del 12 maggio – e occorre segnalare che sia la porta d’ingresso del cortile che la porta interna di accesso al seminterrato erano chiuse a chiave e dopo l’allagamento sono state trovate chiuse e senza segno di scasso. Chi ha aperto la valvola di carico dell’acqua che ha causato la fuoriuscita è in possesso delle chiavi di entrambe le porte, chiavi che ad oggi risultano non essere in possesso né degli operai, né dell’Ufficio tecnico”. Le chiavi erano custodite in una bacheca dell’Ufficio tecnico e, secondo l’Amministrazione, qualcuno le ha sottratte.

«Sono scandalizzato e profondamente sconsolato da quanto successo e dalle conclusioni cui è pervenuto l’Ufficio tecnico – dice il sindaco Marco Cavallin – il danno è grave e da quel che sembra è stato causato dolosamente da qualcuno che sapeva dove mettere le mani. La mia amarezza è amplificata dal fatto che questo gesto vile ha causato non solo un danno patrimoniale al Comune, ma soprattutto un danno morale ai tanti anziani che avevano cominciato a frequentare quel luogo, a farlo rivivere dopo lunghi anni di abbandono, trascorrendovi le proprie giornate grazie all’animazione e alla cura amorevole della nostra Pro loco. Siamo determinati a scovare il colpevole e ci impegniamo a ripristinare il Rebelot, per riconsegnarlo ai nonni di Induno che tanto lo hanno frequentato e amato nello scorso anno».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Maggio 2020
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