Allarme siccità: “L’acqua del Lago Maggiore salverà la Pianura Padana”

Le previsioni per le prossime settimane stimano una diminuzione della portata del Po fino al 45%. Una situazione che sarebbe ancor peggiore senza la maxi scorta invasata nel Lago Maggiore dopo gli ultimi temporali

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Sarà il Lago Maggiore a salvare la Pianura Padana nelle prossime settimane, idricamente parlando. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po dopo la riunione dell’Osservatorio Permanente sulle Crisi Idriche per fare il punto della situazione del bacino della pianura padana. Nelle prossime due settimane, infatti, non si prevedono particolari precipitazioni e per questo la portata dal Po sarà quasi dimezzata. Una situazione che sarebbe ancor peggiore senza la maxi scorta del Lago Maggiore.

“Nel periodo esaminato -si legge nella nota- va evidenziato come le precipitazioni cadute abbiano concesso una temporanea tregua alla scarsità idrica manifestata fino all’inizio del mese di Maggio dopo 4 mesi di quasi totale assenza di piogge incrementando i livelli delle portate del Fiume Po nelle diverse sezioni considerate e contribuendo, al contempo, al riempimento dei grandi laghi alpini. Laghi che, ad oggi, stanno svolgendo il fondamentale ruolo di serbatoi di risorsa idrica risultando invasati per una percentuale che supera il 96% della loro capacità”.

Ed è proprio in questo senso che il lago Maggiore viene definito “la garanzia più immediata per i territori di valle”. Grazie alle piogge delle scorse settimane il Verbano è infatti ad una quota di 126 centimetri sullo zero idrometrico contro una media del periodo di 108. Una differenza che ha portato a stimare una riserva pronta di oltre 156 milioni di metri cubi di acqua, pronta a rifornire le campagne di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Ma questa scorta non basterà a lungo e quindi il pensiero va già a giugno. “Considerando questi elementi positivi e potendo contare anche su una buona ricarica delle falde sotterranee -scrive l’autorità- occorre però rilevare che l’arco temporale fino all’11 di Giugno (fatto salvo un leggero peggioramento con possibili precipitazioni a macchia di leopardo e dunque di scarsa entità tra l’1 e il 2 del prossimo mese) presenta seri rischi potenziali di crisi anche in relazione all’aumento delle temperature e al contestuale avvio dell’intensa attività di prelievo stagionale”. In questo senso “le previsioni distrettuali stimano che in corrispondenza del prossimo Osservatorio Permanente sulle Crisi Idriche (fissato per giovedì 11 Giugno) le portate del Grande Fiume potrebbero attestarsi ad una quota fino al 45% al di sotto della media del periodo. Ed è per questo che lo scenario si conferma di criticità media con precipitazioni (possibili) e dunque a rischio, da seguire con grande attenzione e monitoraggio costante fino al prossimo incontro”.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Maggio 2020
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