“Mandateci la protezione civile”: I bar della movida si confrontano col vicesidaco

Si sono presentati in oltre 20 nella "riunione all'aperto" con Daniele Zanzi per chiarire i comportamenti da tenere dopo il primo stretto giro di controlli delle forze dell'ordine. L'appello di Confcommercio

I bar della movida incontrano zanzi

Si sono presentati in più di venti: distanziati, con mascherina e all’aperto. ma, soprattutto, con un metro da misura e un tavolino, per cercare di capire con il vicesindaco e assessore alla polizia locale Daniele Zanzi quali erano le distanze giuste e cosa fare, in vista del primo venerdì sera di post quarantena.

Erano i gestori dei locali della movida, quelli che aprono i locali alle sei del pomeriggio tra via Cavallotti, Cattaneo, piazza Carducci, via del Croce e in generale il centro storico, e che sono i protagonisti assoluti delle sere e delle notti del weekend varesino.

La riunione è arrivata dopo la prima sera “calda”, quella di giovedì 21, che ha visto le forze dell’ordine impegnate a controllare il corretto svolgimento della serata. «In maniera fin troppo categorica però» ha commentato una dei partecipanti, che si è vista arrivare due controlli. «Se è per quello, io ne ho ricevuti sette» ha commentato il gestore del Buco di via della Croce.

«E’ giusto che ci siano controlli – ha commentato Zanzi – Perchè la situazione è difficile: non è ancora weekend e abbiamo già visto situazioni che vanno ben oltre il buon senso. Tenete conto che per questa settimana e la prossima abbiamo però specificato che vi dessero solo raccomandazioni, non sanzioni: perchè siamo consapevoli che è difficile adeguarsi, per tutti».

Una prescrizione che forse non è arrivata all’orecchio di tutti gli operatori delle forze dell’ordine: «A dire il vero a me ieri hanno contestato il fatto che il tavolino non era largo un metro, e che se avessero trovato oggi dopo due persone sedute a quel tavolo sarebbe già scattata la multa» risponde un altro. Insomma, c’è agitazione in vista di quello che si prospetta come un vero e proprio arrembaggio ai locali della movida previsto per stasera venerdì 22

I bar della movida incontrano zanzi

Un problema per tutti: perchè, come ha ricordato Zanzi «Se il risultato di questi assembramenti è che l’indice di contagio risale sopra l’1, si richiude tutto daccapo, e questo è molto peggio del problema del singolo tavolino. Sappiamo che la responsabilità e di ognuno dei clienti, ma voi siete in prima linea, siete i primi che possono contenerli».

Così, si è finito per tirare fuori il metro, per scoprire che molti dei tavolini sono larghi solo 70, 80 centimetri: e poichè soprattutto nel centro il plexiglas tra le sedie non abbonda (tranne rari, lodevoli casi) il rischio di annullare il distanziamento sociale è altissimo. Anche perchè è insito nella dimensione delle vie di cui si parla: strette e vicine l’una all’altra, che ai tempi prima del coronavirus nelle serate del weekend facevi fatica persino a percorrerle.

«Il problema qui non è solo il tavolino, per la verità: sono in molti quelli che prendono da bere e si fermano a chiacchierare nella via. E in questo modo è molto più difficile poterli tenere sotto controllo» a parlare è il gestore di Ultimo, che sottopone all’assessore una proposta «Ci vorrebbe che la protezione civile, come va al mercato e alle messe, venisse anche qui. Noi non riusciamo a contenerli da soli».

Una proposta ritenuta dall’assessore troppo pesante per i volontari della ProCiv, impegnati tutto il giorno in giro per la città. «Quello però che posso promettermi, anche perchè era già sulla agenda, è di convocare una riunione di coordinamento tra le forze dell’ordine, in modo che le indicazioni siano omogenee e non ci sia confusione, visto che i protocolli sono interpretabili in mille modi. Ci sono circa 400 persone tra le forze dell’ordine impegnate in questi controlli: anche loro, come voi, possono avere interpretato in modi diversi la stessa frase».

Il problema delle prossime serate però resta: basta pensare che la multa per un avventore trovato non “a distanza di sicurezza” parte da 280 euro, anche per il gestore del bar. «Il sistema migliore, in mancanza d’alto, è il buonsenso – ha concluso salomonicamente Skizzo del Balthazar – Se il tavolino è largo 80 centimetri e alla distanza del metro ci devono arrivare i tuoi clienti, è meglio usare un tavolino da un metro».

“AIUTATECI A FARE RISPETTARE LE REGOLE”: L’APPELLO DI CONFCOMMERCIO VARESE

La prova si vedrà tra poche ore. Intanto Confcommercio provincia di Varese lancia un appello rivolto ai clienti: «Aiutateci a fare rispettare le regole.   Purtroppo soprattutto nei bar e nei mercati la situazione sembra già fuori controllo, da qui l’appello per evitare un nuovo lockdown che sarebbe catastrofico. L’appello, firmato dai preisdenti delle 5 territoriali Ascom Giorgio Angelucci (Varese), Rudy Collini (Busto Arsizio), Renato Chiodi (Gallarate), Andrea Busnelli (Saronno) e Franco Vitella (Luino), chiede

«La collaborazione e la responsabilizzazione della clientela per il rispetto delle prescrizioni. Le linee guida contenute nell’ordinanza regionale in vigore riguardano noi commercianti ma riguardano anche i clienti: aiutateci a potere ricominciare a fornirvi i nostri servizi.I pochi che si comportano come non dovrebbero, rischiano di rendere inutili tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Se l’indice dei contagi dovesse salire, il rischio concreto è di compromettere la Fase 2, con tutte le conseguenze del caso». Per questo, i presidenti invitano i commercianti e gli imprenditori che ancora non hanno messo in atto le norme di sicurezza di mettersi in regola e, piuttosto, di rimandare di qualche giorno la ripresa delle attività.

Anche perchè, in caso di mancato rispetto delle regole di sicurezza all’interno dei locali, sia il gestore che il cliente possono incorrere in una sanzione da un minimo di 400 a un massimo di 3.000 euro. Per il locale è anche prevista una chiusura immediata da 1 a 5 giorni e un eventuale secondo provvedimento lo sarà per un periodo da minimo 5 giorni a massino 30.  

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Maggio 2020
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