Consiglio regionale, per il presidente Fermi l’accordo del 2015 sui frontalieri non va ratificato

Il presidente Fermi rinnova l’appello a non mettere in calendario la discussione del trattato che prevede che i residenti italiani vengano assoggettati alle imposte sia in Svizzera che in Italia

«Ritengo utile instaurare un dialogo con le autorità elvetiche che parta dall’accoglimento della richiesta di riaprire le frontiere, ma ribadisco il mio no secco alla ratifica dell’Accordo del 2015 con la Svizzera sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri residenti in Italia».

Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi. «Bene ha fatto il Presidente Fontana che con la sua lettera ha costretto il Partito democratico a convenire sul fatto che l’accordo lede e danneggia i lavoratori frontalieri e i territori . ha aggiunto Fermi – E visto che ora siamo tutti concordi e che la ratifica spetta solo ed esclusivamente al Parlamento, evitiamo di affrontare adesso questo tema. Lo trovo particolarmente inopportuno, visti i tempi di emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando».

Fermi rinnova pertanto l’appello a non mettere in calendario alla Camera e al Senato la discussione del trattato che prevede che i residenti italiani vengano assoggettati alle imposte sia in Svizzera che in Italia, con il rischio per i Comuni di frontiera di perdere l’accredito dei ristorni.

Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia due anni fa aveva già lanciato un appello ai presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico: «Lo Stato italiano – aveva scritto Fermi – deve mettere in campo ogni iniziativa utile nei confronti della Confederazione elvetica a tutela dei nostri cittadini e dei Comuni italiani, mantenendo in vigore le condizioni contenute nell’Accordo del 1974».

L’accordo, tuttora vigente, destina ai Comuni i ristorni dei lavoratori frontalieri a titolo di compensazione delle spese sostenute dagli oltre 60mila lavoratori italiani che ogni giorno vanno a lavorare nel territorio elvetico. Risorse “fondamentali” per finanziare le opere pubbliche necessarie per il territorio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Maggio 2020
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