Il coronavirus mette in difficoltà economica il Gruppo Amicizia di Gorla Minore
Lo stop di questi mesi delle attività del Gruppo Amicizia, a causa dell'allarme Coronavirus, rischia di compromettere il futuro di alcuni servizi assistenziali dell'associazione gorlese
Il coronavirus potrebbe mietere una vittima importante: il destino della comunità residenziale, una delle nuove attività del Gruppo Amicizia di Gorla Minore, infatti, scricchiola. A far vacillare la certezza che il servizio possa riprendere, il danno economico che questi mesi di stop hanno portato alle casse dell’associazione.
La referente Anna Castoldi ci spiega cosa sta succedendo: «Si tratta di un progetto iniziato ad ottobre, sul quale tanto abbiamo investito. Per iniziare ad offrire gli alloggi residenziali, abbiamo assunto tre operatori e aperto così le porte ai primi due ragazzi che si fermavano a dormire (ne avevamo parlato prima di Natale): non coprivamo tutte le spese, ma confidavamo nell’adesione di altre famiglie al progetto».
Con l’allarme Coronavirus, però, le sempre frenetiche e ricche attività del Gruppo Amicizia hanno dovuto temporaneamente interrompersi: «Tutto ha subito uno stop: da fine febbraio si è dovuto procedere con la chiusura del centro diurno e del punto vendita, nessun nuovo utente in arrivo, ma nonostante ciò gli stipendi restano da pagare – spiega Castoldi, che entra nel dettaglio anche del bilancio interno dell’associazione – Inoltre Regione Lombardia per il progetto “Dopo di noi” ci erogava 400euro mensili per ciascun utente si fermasse a dormire due sere per settimana: fondi che non sono stati rinnovati, almeno per il momento, vista l’emergenza Covid-19. In definitiva, sono stati calcolati circa 45 mila euro di deficit».
Una cifra importante, che non può essere sanata da risparmi precedenti: «Il nostro è un piccolo gruppo, che in questi decenni è andato avanti con il lavoro e l’impegno di tutti. Anche grazie alla comunità gorlese, sempre al nostro fianco, siamo riusciti a investire nelle nostre attività, ma arrivando sempre solo in regime di pareggio di bilancio, senza risparmiare grandi cifre».
Anche l’Amministrazione comunale ha fornito il proprio contributo: «Dal comune abbiamo ricevuto i locali in comodato d’uso gratuito, mentre una parte delle rette è coperta da Villa Durini, che in questo modo può aiutare le famiglie gorlesi e al contempo assicurarci un’entrata fissa».
Questo non basta, però, a garantire che la comunità residenziale possa continuare ad esserci. La signora Anna non nasconde la profonda preoccupazione che lei e tutto il gruppo provano da settimane: «Il Centro diurno conta su una trentina di persone e ricomincerà, il negozio riaprirà, ma per quel che concerne gli alloggi residenziali, davvero non sappiamo cosa accadrà in futuro. Sarebbe davvero un grande dispiacere dover porre un freno a questo servizio, che assicurava ai ragazzi aderenti una nuova autonomia nella vita quotidiana».
A Gorla è quindi partito il passa-parola: «In attesa della riunione del CdA, abbiamo esternato le nostre preoccupazioni: alcuni industriali vorrebbero unirsi per poterci aiutare, così come i Lions Valle Olona e alcuni cittadini. Questo è confortante. Il Gruppo Amicizia è sempre stato caratterizzato da un clima famigliare, non da istituto: anche per questo la comunità ci è sempre stata accanto. Speriamo continui a farlo».
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