Covid-19, l’indice di contagio è basso in tutte le regioni tranne la Val D’Aosta
In questo momento l’indice di contagio Rt si mantiene sotto il valore di 1 in quasi tutte le regioni italiane, compresa la Lombardia
“In tutte le regioni i casi sono in decremento, ma rimangono delle differenze che dividono sostanzialmente in tre aree il Paese: regioni con pochissimi casi o zero e altre come la Lombardia con un numero significativo”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa settimanale sull’andamento dell’epidemia di Covid-19.
In questa fase 2 si riduce la pressione sulle strutture ospedaliere. “Non abbiamo segnali di sovraccarico dei servizi ospedalieri, sia per quanto riguarda le terapie intensive sia per quanto riguarda i reparti” ha sottolineato Brusaferro. Avvertendo però che, sebbene la curva dei contagi sia in calo, “il virus circola ancora da noi e non possiamo permetterci di allentare le misure di protezione individuale”.
In questo momento l’indice di contagio Rt si mantiene sotto il valore di 1 in tutte le regioni italiane eccetto la Valle d’Aosta, dove è pari a 1,06. Questo è il quadro che emerge dal monitoraggio settimanale (11-17 maggio) della cabina di regia (formata da ministero della Salute, Iss e Regioni) sulla diffusione di Covid-19 in Italia.
“I dati del monitoraggio sono al momento incoraggianti – ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza -. Ci dicono che il Paese ha retto bene le prime aperture del 4 maggio. Ma guai a pensare che la partita sia vinta. Serve massima cautela. Basta poco a vanificare i sacrifici fatti finora”.
“L’indice Rt è oscillante nel Paese, è normale e segnalarlo non vuol dire assolutamente fare pagelle – ha spiegato il presidente dell’Iss -. I casi di Umbria e Molise che hanno visto l’indice salire per alcuni focolai lo dimostrano: oggi quel dato è rientrato”.
“Lo strumento messo a punto per monitorare l’andamento dell’epidemia è un po’ una novità per il nostro Paese che ci consente di riuscire a rilevare anche piccoli segnali d’allarme che possono comparire” ha precisato il neo direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza. Facendo presente che bisognerà “mantenere costantemente alta l’attenzione di identificazione dei focolai anche durante il periodo estivo”.
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