Fiscalità frontalieri, +Europa: “Ancora una volta la Lega mostra il suo vero volto”

Anche la segretaria regionale lombarda di +Europa interviene sulla lettera che ha riaperto il dibattito sulla fiscalità dei frontalieri

La questione frontalieri va vista nell\'insieme delle problematiche del nostro territorio di frontiera

Anche la segretaria regionale lombarda di +Europa interviene sulla lettera che ha riaperto il dibattito sulla fiscalità dei frontalieri.

“La vicenda relativa alla lettera che il presidente della Giunta regionale ha inviato di comune accordo con il presidente uscente del Canton Ticino ai ministri dell’Economia di Roma e Berna, e con la quale, di fatto, si avalla un peggioramento delle condizioni generali di trattamento dei concittadini che lavorano oltreconfine, con particolare riferimento al regime fiscale a questi riservato, dimostra, ancora una volta, quali siano le reali capacità della Lega e del governo da essa presieduta”, scrivono gli esponentti regionali di +Europa.

“Il Presidente Fontana, nonostante le difficoltà che i frontalieri stanno attraversando a causa della crisi economica innestata dalla pandemia Covid-19, che ha messo in forse migliaia di posti di lavori di cittadini lombardi, ha di fatto avallato il peggioramento di condizioni già sancite da accordi bilaterali tra Italia e Confederazione Elvetica, alle quali questa particolare tipologia di lavoratori era sottoposta, accettando “a scatola chiusa” le proposte peggiorative avanzate dal Canton Ticino. La Lega, che si é sempre arrogata la funzione di “difensore” degli italiani, ha dimostrato di non essere in grado di andare oltre una vuota politica fatta da slogan, piegandosi, invece, ai voleri di un governo straniero, senza tutelare in nessun modo i “propri” cittadini”.

“Quello che più colpisce di questa vicenda – conclude il documento di +Europa – è il fatto che la Lega, quella che grida ai quattro venti “Prima gli italiani”, quando si è dovuta confrontare in termini concreti, perché la fiscalità è concretezza e non vuoto slogan, con un’autorità estera, ha dimostrato tutta la sua inconsistenza e ignavia, accettando supinamente le richieste della controparte in Canton Ticino. La Lega, evidentemente, riesce a fare la voce grossa solo se di fronte ha dei disperati che cercano di raggiungere l’Europa a bordo di un gommone. Ma quando si tratta difendere gli interessi cittadini italiani di fronte ai “forti”, tutta la sua bellicosità e tutto il sovranismo si sciolgono come neve al sole. Evidentemente trattare con i ticinesi è ben più difficile e il prezzo caro di tutto ciò sarà pagato dai 67.000 frontalieri lombardi” hanno commentato Vincenzo Giannico e Luca Perego, coordinatori di +Europa Lombardia, che continuano affermando: “Questo è un problema che riguarda migliaia di nostri concittadini che tutti i giorni si recano oltre frontiera per lavorare, e non ci lascia certamente indifferenti il loro destino. L’ennesima dimostrazione che serve più Europa per trattare con Stati extra UE. Altro che “Prima gli italiani” e “Prima i lombardi”… prima si costruirà l’Europa politica prima avremo rappresentanti all’altezza di fare valere i nostri interessi economici e fiscali e i nostri diritti”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Maggio 2020
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