Guarito dal Covid e tornato subito al lavoro: “Stupito dalla solidarietà della comunità”

Stefano Chiesa, vicesindaco e assessore al Bilancio a Casciago, racconta la sua esperienza in ospedale, le cure, la solidarietà di chi gli è stato vicino non appena diffusa la notizia

ospedale coronavirus

Dopo quella del signor Giovanni Bianchi, guarito dopo 42 giorni di ospedale e tornato nella sua casa di Casciago, raccontiamo un’altra storia di un cittadino tornato a casa dopo aver vissuto la paura e la preoccupazione per un tampone positivo.

Si tratta di Stefano Chiesa, 54 anni, vicesindaco e assessore al Bilancio del comune alle porte di Varese, una vita da impiegato in banca e in consiglio comunale, dove siede senza stop dal 1990.

Giunta Casciago

Tutto è cominciato il 27 marzo, dopo alcuni giorni di tosse secca: «Non passava e così ho contatto la dottoressa Giada Vecchi che mi ha visitato e dato delle cure per la tosse – racconta Chiesa -. Non pensavo al Covid, non avevo febbre né altri sintomi, giusto un po’ di stanchezza. Ero a casa perché in banca avevamo già cominciato a lavorare a turni. Dopo una settimana la tosse non passava, sono tornato in ambulatorio e la dottoressa ha cominciato ad avere il sospetto che fosse Covid. Così ha chiamato il 112, è venuta l’ambulanza, mi hanno provato la febbre e fatto il tampone, risultato positivo».

«La permanenza in ospedale è stata fortunatamente breve, il mercoledì, il 1 aprile, ero già a casa in quarantena, terminata il 30 aprile – spiega Chiesa -. Sono stato al terzo piano dell’ospedale di Varese, non ho mai avuto grossi problemi, non sono stati attaccato al respiratore, solo un po’ all’ossigeno quando i livelli di saturazione sono lievemente peggiorati. Mi sono sentito a casa, per certi versi: tutto il personale è stato disponibilissimo e all’altezza, in più ho trovato dei volti amici, come Marco Molla e Alessandra Catella. Ho avuto una forma leggera di malattia, ho visto persone in pronto soccorso, quando sono arrivato con l’ambulanza, che stavano decisamente peggio, con tosse forte e visibilmente provate».

Sin dal primo giorno di ricovero, con la notizia diffusa della positività dal sindaco di Casciano Mirko Reto, c’è stata una vera e propria gara nel manifestare solidarietà e vicinanza a Chiesa: «Ho passato il primo giorno in ospedale a rispondere ai messaggi – prosegue -. Una cosa davvero commovente. Persone che conosco di persona, ma anche chi ha solo il mio numero e ha voluto augurarmi pronta guarigione e manifestarmi solidarietà. Anche a casa, dove sono tornato dopo meno di una settimana, ho trovato una rete famigliare disponibile e unita: io vivo da solo, ma tra cugini e parenti non ho mai avuto un solo problema con la spesa o le medicine, senza dover chiedere aiuti “extra”. Sono anche riuscito insieme ai collaboratori degli uffici comunali a chiudere il bilancio in tempo: ringrazio davvero tutti per la collaborazione e la solidarietà, alcuni devo ammettere che si sono preoccupati più di me. Io ho voluto avvertire personalmente chi ho incontrato nei giorni precedenti al mio ricovero. Ora sono tornato al lavoro a pieno regime, anche se siamo ripartiti solo su appuntamento. Sono stato fortunato e mi sono ripreso in fretta».

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Maggio 2020
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