Legambiente: 33 proposte per non sprecare la Fase2 e uscirne con un’Italia migliore

Tre i campi di intervento proposti al Governo: semplificazione delle procedure, interventi di rilancio dell’economia con fondi europei, sblocco di risorse e di provvedimenti ministeriali in stallo

Generico 2018

Con la parola d’ordine “non sprechiamo la Fase2” Legambiente ha presentato al Governo un pacchetto di 33 proposte condivise da imprese e associazioni del terzo settore per rilanciare l’Italia in chiave green.

In sintesi secondo Legambiente si devono mettere in campo interventi rapidi sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’economia, puntando sulla semplificazione delle procedure e tenendo insieme l’innovazione, di cui l’Italia ha uno straordinario bisogno, e la riduzione delle disuguaglianze, come oggi solo gli investimenti green consentono.

Azioni che l’associazione ambientalista sintetizza in tre grandi campi di intervento:

  • la semplificazione di procedure (quindi a costo zero) con 12 proposte che accelerano gli investimenti per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, l’installazione di reti a banda larga e per le ricariche delle auto elettriche, la semplificazioni in materia di VIA e partecipazione dei cittadini, solo per citarne alcuni;
  • interventi di rilancio dell’economia che indirizzano fondi già stanziati da politiche nazionali e su cui indirizzare le risorse del Green Deal europeo, per un totale di 13 interventi, tra cui la proroga e revisione degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente, la creazione di un fondo per l’efficienza energetica e l’accesso al credito da parte delle famiglie, interventi di adattamento ai cambiamenti climatici nei comuni italiani;
  • lo sblocco di risorse e di provvedimenti ministeriali in stallo, con nove interventi in campi diversi e strategici che vanno dalla mobilità (sblocco del “buono mobilità” per le famiglie contenuto nel Decreto clima, delle risorse per le piste ciclabili della Legge di Bilancio 2020), per la riqualificazione del patrimonio edilizio (Legge Bilancio 2020), per la realizzazione delle foreste urbane (Decreto clima) fino allo sblocco delle risorse per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni (Legge Realacci). E poi completare l’anagrafe dell’edilizia scolastica e accelerare diversi interventi. In particolare, per Legambiente sarebbe importante utilizzare i mesi di chiusura delle scuole per realizzare indagini diagnostiche dei solai, l’adeguamento alla normativa antincendio, le verifiche di vulnerabilità sismica; ma anche interventi di manutenzione ordinaria per implementare sistemi di sicurezza e distanziamento indispensabili nella fase di rientro anche per gli studenti.

«I mesi che ci aspettano saranno complicati ma potranno anche rappresentare una grande opportunità – spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente – Le decisioni che verranno prese con il prossimo Decreto potranno imprimere una svolta nell’orientare le scelte per il futuro e costruire le condizioni per una transizione climatica che con la Legge di Bilancio, e nuovi provvedimenti ministeriali, potrà avere un’accelerazione virtuosa. Al Governo Conte chiediamo di non commettere l’errore compiuto dopo la crisi del 2008, ossia di rinviare a tempi migliori scelte coraggiose e riforme. L’Italia ha bisogno di rilanciare gli investimenti dopo un taglio del 37% dal 2009 ad oggi e di scegliere gli interventi più utili da un lato ad aiutare le famiglie e le imprese, e dall’altro di rilanciare cantieri diffusi e utili in tutti i Comuni. La sfida è infatti di rilanciare l’economia e di dare risposta anche alle altre due grandi crisi che abbiamo di fronte, quella climatica e quella sociale”.

Secondo Legambiente se il Paese decidesse di mettere in pratica questa ricetta andrebbe incontro ad importanti vantaggi economici. Ad esempio, con i cantieri per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio si metterebbero in moto investimenti, tra diretti e indiretti, per quasi 9 miliardi di euro all’anno con 430 mila occupati e con risparmi in bolletta per le famiglie pari a circa 620 euro all’anno.

Semplificando gli interventi per portare la banda larga anche nei piccoli comuni e nelle aree interne del Paese si produrrebbero vantaggi economici (con quasi 9 miliardi di euro di investimenti per il cablaggio previsti in tutta Italia), accompagnati da ricadute positive per far tornare a vivere e investire nei borghi.

L’economia circolare può diventare il motore del rilancio dei territori: a livello europeo viene stimato al 2030 un beneficio economico dall’adozione di una maggiore spinta in questa direzione pari a 1.800 miliardi di euro annui, favorendo una crescita del Pil fino al 7%. Scegliendo poi la strada di una progettazione di qualità e di veri controlli ambientali si potrebbero cancellare le tante procedure di infrazione europee aperte contro il nostro Paese (in questo momento sono 19 quelle ambientali) che ci hanno costretto in questi anni a pagare oltre 500 milioni di euro di multe per inquinamento e ritardi che, oltretutto, scontano i cittadini.

Nel documento che raccoglie le proposte, Legambiente sottolinea le due fondamentali priorità per uscire dalla crisi peggiore che il Paese ha conosciuto dal dopoguerra ad oggi. Sarà fondamentale aiutare le famiglie, perché si ridurranno inevitabilmente le possibilità di spesa e di investimento anche quando risultano convenienti, in particolare nell’accesso al credito a tassi agevolati per interventi che permettono di ridurre le bollette e di vivere meglio (l’efficientamento energetico delle case, l’installazione di pannelli solari, l’acquisto di mezzi di mobilità elettrici, ecc.). In parallelo occorre aprire cantieri in ogni parte d’Italia mettendo al centro il ruolo dei Comuni, offrendo supporto nella progettazione e nella gestione degli appalti per rendere possibili interventi che sono di interesse generale, che producono vantaggi immediati per le persone (come l’acquisto di metro e tram, la realizzazione di piste ciclabili corsie preferenziali, gli interventi di messa in sicurezza del territorio e di piantumazione di alberi, l’implementazione della rete fognaria, il recupero degli edifici di edilizia popolare) e l’ambiente, riducendo le disuguaglianze e affrontando anche il tema sempre più rilevante della povertà energetica.

Le priorità per il rilancio non devono essere come al solito autostrade e grandi opere, ma gli interventi che i Comuni hanno previsto nei Piani urbani della mobilità sostenibile, puntando a raddoppiare i chilometri di piste ciclabili (i progetti sono per 2.626 km da sommare ai 2.341 esistenti), realizzando 330,5 km di tram e 154 km di metropolitane in larga parte non finanziati. Perché le città saranno il cuore del rilancio post corona virus.

Ognuna delle proposte è stata scritta già nella forma di emendamento al prossimo Decreto che il Governo ha annunciato di voler presentare per far ripartire l’economia, ed è immediatamente attuabile con riferimenti normativi e di spesa. Molte di queste proposte intervengono sull’attuazione di provvedimenti “green” messi in campo in questi anni, altre propongono nuove idee che possono anche arrivare a produrre nuove entrate per il Bilancio dello Stato, come avverrebbe con la regolarizzazione dei lavoratori stranieri, altre ancora a ridurre il conto salato che si paga per far fronte alle procedure di infrazione comunitaria su temi come la depurazione e la qualità dell’aria.

Le 33 proposte di Legambiente

Semplificazioni in materia di autorizzazioni:

Semplificazioni per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili
Semplificazione degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente
Promozione dell’efficienza energetica attraverso sistemi geotermici
Semplificazioni in materia di valutazione di impatto ambientale e partecipazione dei cittadini
Semplificazione per l’installazione di reti a banda larga
Semplificazioni per l’installazione di ricarica per auto elettriche
Eliminazione di limiti all’utilizzo del pet riciclato per la produzione di bottiglie di plastica
Promozione del Green public procurement
Utilizzo di materiali provenienti dal riciclo nelle costruzioni
Semplificazione degli interventi di rigenerazione urbana e ambientale
Demolizioni di edifici abusivi

Provvedimenti in materia di rilancio dell’economia:

Proroga e revisione degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente.
Creazione di un fondo per l’efficienza energetica e l’accesso al credito da parte delle famiglie
Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale pubblico
Interventi di Adattamento ai cambiamenti climatici nei comuni italiani
Fondo progettazione per la riqualificazione di edifici e strutture pubbliche
Proroga di Industria 4.0 e prospettiva green
Misure a sostegno dell’economia circolare
Creazione di un fondo nazionale per la bonifica dei siti orfani
Rinnovo del materiale rotabile ferroviario regionale e urbano
Welfare mobilità per i dipendenti
Potenziamento dei controlli ambientali
Misure di contrasto alla povertà energetica
Regolarizzazione dei cittadini stranieri

Provvedimenti ministeriali da sbloccare:

Sbloccare il “buono mobilità” per le famiglie
Sbloccare le risorse per le piste ciclabili
Sbloccare le risorse per la riqualificazione del patrimonio edilizio
Aggiornare le linee guida per l’autorizzazione di impianti da fonti rinnovabili
Emanare i decreti e regolamenti per rendere definitivamente operativo il codice del terzo settore
Sbloccare le risorse per la creazione di foreste urbane
Completare l’anagrafe della situazione statica e energetica dell’edilizia scolastica
Accelerare gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico
sbloccare le risorse per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni

Il documento in pdf è scaricabile su: www.legambiente.it

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Maggio 2020
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