Pierino si confonde e invece che nel portico passeggia dentro al bar

«Siamo stati chiusi per 50 giorni, ed era abituato a passare sotto i portici, come fa ogni mattina sul presto. L’altro giorno ha trovato la porta aperta ed è entrato».

Anche il cigno Pierino va “insieme“ per le norme del lockdown e si è concesso un piccolo strappo alla regola accorciando la strada che lo porta dalla via principale di Luino sin alla piazza dell’Imbarcadero, di cui risulta il boss incontrastato.

Nel mezzo, il Caffé Clerici, un bar così storico per la città da essere la base di Piero Chiara, ricordato con una targa sotto all’antico e fresco portico.

«Era il 1980 quando con la mia famiglia cominciammo a gestire questo bar, e non era mai successo che un cigno entrasse per sfilare di fronte al bancone e serafico uscire dall’altra porta, ma è successo anche questo», spiega il titolare Luca Alesi, che ha riaperto i battenti da pochi giorni.

Un errore di misure del cigno, la porta aperta e il locale inspiegabilmente deserto sono stati gli ingredienti di uno scatto che diventerà forse il simbolo della riapertura e della voglia di normalità, che è fin troppo arrivata da queste parti.

«Ieri, domenica, è stato un po’ un delirio. Oltre ai tanti e abituali clienti che sono attenti alle nuove regole sono arrivati molti turisti a cui abbiamo dovuto ripetere all’infinito di come accedere al bar, le distanze, le mascherine…».

Lo scatto è stato realizzato da una barista che con estrema prontezza ha immortalato il momento.

Insomma i clienti hanno cominciato a muoversi al Caffé Clerici, calcando proprio le orme (palmate) del cigno Pierino.